Salerno Pulita condannata a rimborsare un lavoratore, la soddisfazione del sindacato che incalza:
«Si proceda alla riunificazione dei contratti». Il dipendente in questione aveva fatto causa alla società affinché gli venisse riconosciuto un compenso maggiore in relazione all’orario e alla mole di lavoro, sostenendo una interpretazione restrittiva da parte di Salerno Pulita a danno del personale. Le sue motivazioni sono state accolte dal giudice, che ha condannato l’azienda al pagamento di 5mila euro. «Questo dimostra che sulle buste paga abbiamo ragione – afferma Angelo Rispoli, segretario della Fiadel Salerno, che ha seguito tutta la vicenda – Attendiamo l’esito dei procedimenti per gli altri lavoratori che hanno fatto causa alla società. Ringraziamo l’avvocato Ignazio Ardizio, che ha difeso il nostro iscritto, e il magistrato Eduardo Bucciarelli che ha avuto coraggio, tenendo conto unicamente delle ragioni del lavoratore. Inoltre speriamo di mettere un po’ di sale in zucca a Salerno Pulita, per non arrivare a un contenzioso». Rispoli ricorda la questione dei 25 lavoratori che dal settore pulizie sono passati a quello ambientale, facendo le stesse mansioni ma con un contratto meno remunerativo. «Ci chiediamo perché non si proceda a una riunificazione del contratto, dato che quello per il settore ambientale è prevalente in Salerno Pulita. Confidiamo nel nuovo amministratore, dato che purtroppo i suoi predecessori non hanno accettato questo ragionamento. Vorremmo che questi elementi prevalessero nella trattativa, e che si giungesse a miti consigli prima di arrivare nelle aule di tribunale. Noi siamo sempre aperti al dialogo e non allo scontro».