Spazi inadeguati e rischio Covid alla sede della Polizia municipale di Salerno. Rispoli: «L’amministrazione faccia qualcosa prima che qualche agente venga contagiato»
Salerno Sindacato

 Spazi inadeguati e rischio Covid alla sede della Polizia municipale di Salerno. Rispoli: «L’amministrazione faccia qualcosa prima che qualche agente venga contagiato»

Adeguamenti strutturali al comando della polizia municipale, i sindacati chiedono maggiori investimenti a Salerno. In una nota indirizzata al sindaco Enzo Napoli, gli esponenti di Csa, Cisl, Uil denunciano ancora una volta l’inadeguatezza della sede fatiscente in via dei Carrari.  In particolare, l’assenza di un luogo adatto ad ospitare i fermati (a volte in attesa del processo per direttissima) che obbliga gli agenti alla sorveglianza a vista. Un problema che si acuisce durante l’orario notturno, per via di ambienti non idonei e frequentati dall’utenza messa inconsapevolmente a rischio, specie in un periodo ancora caratterizzato dall’emergenza Covid. «In tutta Italia, comuni più piccoli investono continuamente sui propri corpi di polizia municipale attrezzandosi e mantenendosi al passo coi tempi, dotandosi anche di locali per il fotosegnalamento, mentre a Salerno siamo ancora costretti a rivolgerci, per tale operazione ad altre forze dell’ordine con notevole dispendio di tempo. Qualche giorno fa, la polizia municipale per opportuni provvedimenti di legge ha dovuto trattenere al comando una persona in una stanza di pochi metri quadrati senza avere contezza dello stato di salute del fermato e della sua possibile positività al Covid 19. Per essere mantenuto a distanza di sicurezza alla riapertura degli uffici, il fermato è stato trattenuto nel piazzale interno e sorvegliato da alcuni agenti. Chiediamo quindi, ancora una volta, onde scongiurare eventuali contagi che si intervenga immediatamente per trovare un locale idoneo (videosorvegliato) per gli arrestati e fermati, e per acquistare veicoli idonei con cella di sicurezza per la traduzione dei fermati». Il segretario provinciale della Csa, Angelo Rispoli, aggiunge: «Tanto tuonò che piovve. Già avevamo denunciato celle inadeguate all’interno del comando e auto senza divisori. Cosa aspettiamo adesso, il terzo tuono? Attendiamo che qualche agente possa essere contagiato? Invitiamo l’amministrazione comunale a fare presto».

In allegato: foto del segretario provinciale Csa, Angelo Rispoli