UN RICORDO DI MAURIZIO BRUNO RAPACCINI, TRA I FONDATORI DEL MOVIMENTO SCOUT AD EBOLI
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UN RICORDO DI MAURIZIO BRUNO RAPACCINI, TRA I FONDATORI DEL MOVIMENTO SCOUT AD EBOLI

Nel trigesimo della sua scomparsa, vogliamo ricordare la figura di un grande ebolitano, Maurizio Bruno Rapaccini, un padre nobile dello scoutismo ebolitano, un formatore di nuove neve che nella sua vita si è speso in opere di vero e sano altruismo mettendo a repentaglio la propria vita senza alcun tentennamento.

In gioventù difatti, egli si prodigò in prima persona come soccorritore, subito dopo il disastro della diga del Vajont nella in provincia di Belluno, correva l’anno 1963, e pochi anni appresso, giustappunto nel 1966,  con un altra tragedia, ossia l’esondazione de fiume Arno, che mise a repentaglio la vita dei cittadini ed i tesori artistici di Firenze. Ebbene Rapaccini anche in questa occasione, non ha fatto mancare il suo apporto insieme ad altri suoi pari età, testimonianza vivida di una generazione pregna di ideali quella figlia del dopoguerra.

Invero adesso un altro di un disastro stiamo vivendo, quello della pandemia da covid-19, che ogni giorno si staglia sempre più come un simulacro di una  diversa” guerra mondiale”, ove si fronteggia un nemico ancor più insidioso perché invisibile, e nonostante questo continuano ad esserci troppi cattivi maestri nell’odierna società, i quali campeggiano tronfi sui media,” eroi negativi” che badano prettamente “all’apparire e non all’essere” oltre al “fare” solo e sempre per se stessi.

Di contro noi proponiamo qui e con orgoglio, un “buon maestro”, ed è  per questo che la figura di Maurizio Bruno Rapaccini deve essere trasmessa come esempio di buona pratica della memoria storica alle nuove leve cittadine.

(Rapaccini con un gruppo di soccorritori della tragedia del Vajont)

BREVE BIOGRAFIA:

Nato a Porto Recanati il 20 sett 1946 da padre giornalista sportivo e madre titolare di un centro estetico. Infanzia nel paese natale e poi adolescenza a Perugia, dove inizia la sua esperienza scout. A 16 anni infatti insieme ad altri 18 scout giovanissimi è tra i primi ad arrivare nel luogo del disastro del Mgjarat. Mentre il suo 18 compleanno lo passa da solo nelle grotte vicino Terni dove scopre un pozzo ancora inesplorato. Tra le tante esperienze lavorative è stato anche educatore in famiglie benestanti di quel periodo e in centri disabili. In età più adulta vive a Prato, ed è in questo periodo che durante una vacanza a Paestum nel 1976 conosce la futura moglie Pina Capozzoli, ebolitana. Dal 1980 diventa così ebolitani d’adozione, lavorando come tecnico radiologo all’ospedale di Battipaglia. Nel 1992 fonda il gruppo Scout CNGEI Eboli 1, trasferendo questa sua grande passione in primis anche alla moglie, da sempre attiva nel gruppo.

IMPEGNO NEGLI SCOUT AD EBOLI

l primo gruppo CNGEI ad Eboli nasce nell’ottobre del 1992 ad opera di Maurizio Rapaccini. Con un passato scout perugino, Maurizio, con l’aiuto di Valentino Pacillo, allora Commissario della Sezione di Benevento, fonda il Gruppo CNGEI Eboli 1. Già dal primo anno si contano un numero importante di iscritti con l’apertura di due unità, il branco e il reparto. La prima sede si trovava presso la chiesa di S.Biagio, grazie all’ospitalità e all’incondizionato aiuto del parroco Don Donato Paesano. Il contesto del Centro Storico ebolitano fu una prima scelta sociale importante effettuata dal Capo Gruppo, sia per ridare vita al luogo della città sia per dare l’opportunità ai ragazzi che vi abitavano di vivere delle nuove esperienze grazie allo scautismo.
Nell’estate del 1998 una nuova avventura con il gemellaggio con il Gruppo CNGEI di Giffoni, che si svolse in provincia di Potenza. In questi anni il Gruppo partecipa più volte alla marcia della Pace Perugia-Assisi. Nel 2011, per la prima volta nella sua storia, il Gruppo di Eboli è rappresentato da due esploratrici e un capo al 22esimo World Scout Jamboree, tenutosi in Svezia con oltre 40mila scout proveniente da ogni parte del mondo. Nel 2012, invece, è la Compagnia a vivere un’altra importante esperienza internazionale partecipando al Roverway in Finlandia. Nel 2013 il Gruppo inaugura il Campo Scout in località Paradiso c/o Complesso conventuale S.S. Trinità (noto di Sant’Antonio).

(Campo Scout)

UN RICORDO DELLA FIGLIA TECLA:

“Era un Uomo speciale, e la maiuscola in questo caso non è sprecata, gentile, ironico, con un cuore grande e sempre pieno di gioia di vivere; capace di tirar fuori la parte migliore di chiunque incontrasse. Entrava sempre in punta di piedi, senza farsi notare, eppure alla fine tutto si ricordavano di lui. Ha vissuto e raccontato mille storie, capace di farsi ascoltare ore intere anche dai bambini… era una calamita per loro. Ho sempre pensato che se ci fossero più persone come lui, allora il mondo sarebbe davvero un posto migliore. L’esempio che ha dato e l’eredità morale che ha lasciato è davvero grande. Cittadino del mondo, spirito libero, radicato nei suoi valori di altruismo e fratellanza. Credeva fortemente nel bene delle persone, mai un lamentarsi o abbattersi, il sole per lui risorgeva sempre…. ed anche adesso, in qualche modo, il sole sorge per lui, il vento soffia, gli alberi crescono, le stelle brillano e gli uccelli cantano…. ora lui è in tutto questo. Come ha sempre detto, non è mai un Addio ma un Arrivederci. E allora arrivederci papà e grazie…. grazie di essere stato il nostro bel papà.”

(Rapaccini con i sui collaboratori)

L’ULTIMO MESSAGGIO DI SIR ROBERT BADEN-POWEL, FONDATORE DEL MOVIMENTO SCOUT MONDIALE:

« Cari Scouts, se voi avete visto Peter Pan, ricorderete come il capo dei pirati parlava sempre in modo preoccupato del giorno della sua morte, quando il momento per morire arriva, egli potrebbe non avere il tempo di prendere la sua bara. Questo è lo stesso per me, e così, sebbene non è ancora il mio momento per morire, io sto scrivendo qualcosa per mandarvi un saluto. Ricorda, questo è l’ultima volta che sentirete qualcosa di me, così vado oltre. Ho avuto una vita felice e voglio lo stesso per voi. Credo che Dio ci metta in questo vivace mondo per essere felice e per divertirsi. La felicità non viene dalla ricchezza, neppure dal successo nella tua carriera e nemmeno nell’autocompatimento. Un passo verso la felicità è fare se stesso forte mentre sei ancora un ragazzo, così che tu puoi essere utile e puoi affermarti quando sei un uomo. Lo studio della Natura ti mostrerà quanto completo e potente cosa ha fatto Dio nel mondo per te. Essere felici con quello che tu possiedi e quanto di meglio tu possa fare. Guarda il lato positivo delle cose e non quello oscuro. Ma il modo vero di essere felici è rendere felici gli altri. Prova a lasciare questo mondo un po’ meglio di come l’hai trovato e quando arriva il tuo momento per morire, tu puoi morire felice nel sentire che in ogni caso tu non hai perso il tuo tempo ma hai fatto del tuo meglio. Sii Preparato; cosi vivo felice e muoio felice. Inserisci sempre la Promessa Scout, anche dopo che hai finito di essere un ragazzo. Dio ti aiuti a fare questo. »

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