EBOLI- Domattina secondo le indicazioni del testo unico degli enti locali (Tuel) dovrebbe insediarsi Il commissario prefettizio, infatti solo passati giusto 20 giorni dalle dimissioni del sindaco neo eletto Massimo Cariello, le quali se non revocate, come pare, daranno il via libera all’insediamento del nuovo organo straordinario, che dopo 25 anni ritorna nella nostra città. I nomi circolano già da qualche giorno, si parla di Vincenzo Monaco e di Silvana D’Agostino come papabili alla poltrona più alta di Palazzo di Città, i quali nelle loro vesti, avranno l’onore (o chi altri), di amministrare l”ordinario, traghettando cosi l’ente comunale alle prossime elezioni amministrative, che salvo sorprese, dovrebbero tenersi nel mese di maggio 2021.
Ebbene, ora non ci soffermeremo in questa narrazione, delle fin troppo note vicende giudiziarie che a partire dal nove ottobre scorso hanno incendiato la vita pubblica ebolitana, saranno gli organi preposti dello Stato ad accertare eventuali responsabilità, ricordando che i processi si celebrano nelle aule di tribunale e non nelle piazze fisiche o virtuali che siano. Qui invece vogliamo sottolineare che in questa pur breve consiliatura, la quale è stata retta sostanzialmente dal sindaco facente funzioni Luca Sgroia, c’è stato un elemento di novità non di poco conto; ci riferiamo alla nomina del Presidente del Consiglio Comunale, che per la prima volta nella storia della nostra comunità ha avuto nel suo ruolo una donna, Filomena Rosamilia.
Invero la scelta non è soltanto di genere, ricordiamo che Filomena Rosamilia, (giovane imprenditrice edile, moglie e madre), si riconfermava al suo secondo mandato consiliare; eletta già nel primo incarico di Massimo Cariello, con 416 preferenze su ben 527 aspiranti agli scranni del parlamentino civico, ha riconfermato l’exploit, andando ben oltre ogni rosea previsione, il 22 di settembre scorso, con 972 attestati di stima nella sua lista storica “Eboli Popolare”, con un’accoppiata vincente insieme a Felice Magliano. Dunque un risultato che da quando è in vigore l’elezione diretta del sindaco, per un singolo consigliere mai si era registrato, pertanto un qualcosa degno degli annali cittadini.
Di conseguenza una scelta che era figlia non solo di un superbo risultato, che ha spiazzato qualsiasi altro pretendente, ma frutto anche del lavoro nei 5 anni precedenti dell’allora consigliera Filomena Rosamilia, sempre attenta, presente in aula e nelle commissioni, e che a questo grande lavoro nell’istituzione cittadina faceva da contraltare un ascolto costante ai bisogni del popolo, in specie durante il periodo più duro della pandemia nella primavera scorsa, ove la stessa, con la sua consumata umiltà, non ha lesinato energie proprie per venire incontro a famiglie e singole persone, le quali vivevano un forte momento di difficoltà economica e sociale, che si riversava purtroppo, anche nella semplice quotidianità.
Adesso senza ripercorrere i momenti cruciali e accesi di questa consiliatura, che definire lampo non è un eufemismo, ad onor di cronaca dobbiamo solo evidenziare che la presidente Rosamilia, ha tenuto sempre la barra dritta del consiglio, con garbo con gentilezza, esclusivamente. all’interesse collettivo. Ed appunto per questo e con grande onore riportiamo un suo saluto di commiato alla cittadinanza, un congedo velato da una nota di tristezza, sulle ali di una felice ipotesi: quella che effettivamente il contributo “in rosa” di una così alta carica civica, spalmata in un quinquennio, avrebbe potuto dare quel qualcosa in più a tutta la collettività eburina.
“Quel 9 ottobre mai lo dimenticherò, lascerà in me una ferita difficile da far rimarginare. Dopo un primo momento di grande sconforto e dispiacere, ho deciso di reagire ; lo dovevo alla città, a tutte quelle persone che hanno creduto in me, quelle che hanno premiato il lavoro svolto per 5 anni. Mi sono asciugata le lacrime e tutti i giorni sono stata al Comune a dare il mio contributo e condividere ogni singola azione amministrativa che poteva fare il bene della comunità” .L’incipit accorato di Filomena Rosamilia, che rivive il dolore della carcerazione ai danni del suo amico personale e mentore politico, Massimo Cariello, e continua:
“Anche se per poco ,ho rivestito un ruolo importante come prima donna presidente del consiglio , è stata comunque una bella esperienza, ricca sicuramente di grandi soddisfazioni. Per quasi 6 anni oltra ad essere moglie, mamma, imprenditrice sono stata una politica a tempo pieno.
“Non ho mai trascurato le richieste dei cittadini, ho speso tante energie specie nel periodo dell’’ emergenza sanitaria COVID di Marzo affinché ogni persona in difficoltà potesse essere serena.” L’epilogo orgoglioso con un tratteggio di grande empatia verso il prossimo, della prima donna presidente del consiglio comunale di Eboli, certi che la troveremo sicura protagonista negli anni a venire in quel del Corso Matteo Ripa.
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