Progetto Su.Pr.Eme.
La lotta al Covid -19 si combatte anche in strada, monitorando e assistendo i cittadini di Paesi terzi regolarmente soggiornanti in Italia. A tal fine, la Regione Campania con il progetto “Su.Pr.Eme. Italia”, inserito nell’ambito del Piano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato, ha attivato delle Unità Mobili sul territorio campano.
Dal 5 novembre è attivo il servizio su strada con due Unità Mobili per un’azione socio-assistenziale integrata, di cura, trattamento e supporto alla salute dei migranti in condizione di grave vulnerabilità.
Le due Unità Mobili, con a bordo personale sanitario e sociale (medici, infermieri, mediatori socio-culturali), operano quotidianamente su tutta la piana del Sele, sia nell’entroterra (Battipaglia, Pontecagnano, Eboli, etc.) sia lungo tutta la Litoranea che giunge fino ad Agropoli.
Ad oggi, circa 500 persone hanno usufruito del servizio gratuito, permettendo non solo di monitorare la diffusione dei contagi da Covid-19, ma soprattutto di sensibilizzare fasce deboli e spesso dimenticate, riguardo al contrasto allo sfruttamento lavorativo, prevenzione e cura del Covid-19, grazie alla distribuzione di kit igienico sanitari e medicinali, screening medico, attività di mediazione e supporto psicologico.
Forte è anche la cooperazione con diversi enti di competenza territoriale, quali Asl Caserta, Asl Napoli 2 Nord e Asl Salerno, gli enti locali dove ha luogo l’attività dell’unità mobile e le diverse realtà territoriali religiose.
Il progetto, finanziato con il supporto della Commissione Europea e affidato ad un ATI, di soggetti operanti nel Terzo Settore, nasce per il contrasto allo sfruttamento del lavoro agricolo e il Caporalato, non si limita all’azione di monitoraggio della diffusione dei contagi, ma favorisce l’inclusione sociale e lavorativa per i migranti cui le aziende offrono un’opportunità di impiego. Difatti, Su.Pr.Eme. Italia sostiene anche la mediazione con le aziende a supporto e tutela della salute, non solo dei lavoratori migranti regolari, ma anche per l’azienda stessa che, con tale monitoraggio può offrire condizioni di lavoro sicure per tutti.
Per maggiori informazioni o assistenza è possibile scrivere a [email protected] oppure rivolgersi direttamente in loco con i referenti e mediatori culturali delle Unità Mobili.
Fatiha chakir – responsabile Territoriale
Salvatore Sorriento – responsabile regionale
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