RIFIUTI DALLA TUNISIA: DE LUCA CHIARISCA LE ANOMALIE ECONOMICHE E PROCEDURALI: Damiano Cardiello Consigliere comunale FDI attacca il Governatore
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RIFIUTI DALLA TUNISIA: DE LUCA CHIARISCA LE ANOMALIE ECONOMICHE E PROCEDURALI: Damiano Cardiello Consigliere comunale FDI attacca il Governatore

“Abbiamo appreso con grande apprensione la notizia relativa ai rifiuti campani stoccati in Tunisia che dovranno far ritorno probabilmente a Persano.
Non siamo qui a dire che la Piana del Sele è stata da sempre considerata un punto di scarico rifiuti, perchè saremmo ripetitivi.
Nel corso degli anni, infatti, da Bassolino a De Luca il centro sinistra non ha mai avuto rispetto del nostro territorio, salvo poi chiedere i voti durante le campagne elettorali.
L’argomento in questione è così delicato che meriterebbe prima dei chiarimenti ufficiali da parte dell’Ente regionale, visto che le anomalie sembrano evidenti e grossolane.
Per questo rivolgiamo alcune domande al governatore De Luca e ai suoi giullari di corte territoriali:

1) Perchè non si procede alla caratterizzazione dei rifiuti in Tunisia?

Questa dovrebbe essere la prima operazione da condurre al fine di capire cosa effettivamente andiamo a riprendere, onde evitare discordanze rispetto a quanto scaricato dalla ditta privata al porto di Sousse. In pratica, non possiamo caricare 212 container al “buio” senza sapere cosa contengono, nel pieno contraddittorio delle parti.

2) Perchè i rifiuti non vengono dirottati presso l’inceneritore di Acerra?

Dopo la caratterizzazione le tonnellate di monnezza avrebbero un percorso di sicuro e celere smaltimento, ma ad oggi si legge di un deposito provvisorio presso lo Stir di Battipaglia o a Persano.
Dalla documentazione in possesso si evince che il codice Cer 191212 “rifiuto proveniente da meccanizzazione dei rifiuti” delle 6000 tonnellate è chiaramente lavorabile dall’inceneritore di Acerra e comporterebbe un esborso di “soli” 180.000 euro ( 30 euro ogni tonnellata).
Abbiamo letto anche di un possibile affidamento presso lo Stir di Battipaglia, gestito da Ecoambiente.

Ricordiamo che questa è una società pubblica partecipata al 100% dalla Provincia di Salerno che non può lavorare quel codice CER citato e che, peraltro, avrebbe costi di gestione sicuramente più onerosi.
Inoltre, risulta che la società ha un contenzioso con la Regione Campania pari a 20.000.000 euro.

3) Perchè non viene applicata la convenzione di Basilea?

La Convenzione di Basilea, entrata in vigore il 5 maggio 1992, è il principale trattato internazionale per la regolamentazione dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi ed altri rifiuti.
La sua applicazione garantirebbe che quei rifiuti rimanessero in Tunisia, visto che il sito di conferimento non è stato dichiarato idoneo.
La Regione Campania, quindi, non doveva inviare il dossier all’Anged, l’Agenzia nazionale per la gestione dei rifiuti, ma avrebbe dovuto rivolgersi al ministero dell’Ambiente tunisino.

4) Perchè gli errori della Regione Campania devono pagarli i cittadini della Piana del Sele?

A prescindere dai risvolti giudiziari della vicenda, De Luca dovrebbe spiegare ai campani perchè la Regione Campania ha dapprima autorizzato con quattro decreti la ditta privata a scaricare quei container in Tunisia, salvo poi fare un passo indietro.
Gli errori dei cattivi amministratori non possono gravare sulle nostre spalle.
Eboli, 17/02/2022

Avv. Damiano Cardiello
Consigliere comunale FDI