EBOLI & MALABUROCRAZIA: PRIGIONIERI IN CASA, L'ODISSEA DI CRISTINA E DELLA SUA FAMIGLIA

NONOSTANTE DIVERSI APPELLI SUI SOCIAL MEDIA IL PROBLEMA DEL RIPRISTINO DELL’ASCENSORE RIMANE IRRISOLTO DA DIVERSO TEMPO

EBOLI- Prigionieri in casa. Prigionieri in casa senza aver commesso nulla.

di Mimmo Bruno

Si spera solo che la burocrazia non si accanisca oltremodo sulla vita di Cristina.
Un’odissea che vede coinvolta Cristina, ragazza diversamente abile costretta sulla sedia a rotelle, e la sua famiglia per colpa di un ascensore che con poche migliaia di euro il comune, da anni, non si decide a far completare e mettere in funzione.
Per amor di verità questa odissea ha le sue origini già nella precedente amministrazione ed oggi continua con questa nuova senza che nessuno si attivi fattivamente per risolvere la situazione.
Solo tante parole, parole, parole, tante parole della politica del “vedremo e faremo” dette al vento.
Intanto Cristina è prigioniera in casa ed ora che l’estate è alle porte e per la gravissima patologia di cui è affetta avrebbe bisogno di aria e di sole ma sarà costretta per l’ennesima stagione all’inverno o inferno in casa.
Alla politica, oltre a saper amministrare, si chiede anche di avere umanità verso le fasce deboli della popolazione, i cui soggetti afflitti sono stati già condannati a vivere una vita diversa dagli altri.
L’appello diretto al Sindaco, all’Assessore competente ed ai funzionari responsabili degli uffici preposti è quello di liberare Cristina da questa prigione e con un po’ di buona volontà farle vivere l’estate alle porte da ebolitana libera, provvedendo a mettere in moto un semplice ascensore.
Appello diretto principalmente al Sindaco che in più di una conversazione sui social si era impegnato a risolvere il problema dell’ascensore. Per adesso sono rimasti solo i suoi messaggi social e siamo in attesa dei fatti.