Le segreterie provinciali di Uil Fpl Salerno e Cgil Fp Salerno si vedono costrette ad attivare, oltre alla vertenza ancora aperta per altre tematiche ancora irrisolte, una vertenza specifica per il personale afferente al Piano di Zona S2, a tutela del personale e dei delicati servizi offerti.
Lo stato d’agitazione, nel dettaglio, è relativo al personale dipendente part-time al 50% del Piano di Zona S2 (Comune di Cava de’ Tirreni capofila).
“Siamo seriamente preoccupate per la grave situazione che si sta verificando presso il Comune di Cava de’ Tirreni, capofila dell’Ambito Territoriale S2, che, non garantendo l’incremento orario, non riuscirà a garantire i servizi oggetto di finanziamento”, hanno detto Filomena D’Aniello, segretaria della Uil Fpl Salerno, e Ornella Zito, segretaria della Cgil Fp Salerno.
I servizi si riferiscono al Pon Inclusione Avviso 1/2019 Pais, al Progetto Itia (Intese territoriali di inclusione attiva) e al Progetto Home Care Premium relativo al 2022.
“Si tratta di servizi tutti etero-finanziati, che, pertanto non vanno a gravare sul bilancio comunale dell’Ente, il quale pur essendo in una situazione di pre-dissesto finanziario, può procedere all’incremento orario degli stessi”, hanno continuato la D’Aniello e la Zito. “Non sono comprensibili gli ulteriori ritardi dell’Ente, gli adempimenti amministrativi necessari all’incremento orario, pur essendoci una delibera di giunta comunale, la numero 106 del 5 luglio scorso, oltre alla deliberazione numero 1 del 10 giugno 2002 del coordinamento Politiche sociali dell’Ambito S2 che ha ad oggetto l’approvazione delle proroghe di incremento orario per il personale con contratto a tempo indeterminato del Piano di Zona Ambito S2 e l’utilizzo condiviso di assistenti sociali, che però tutt’ora non sono stati ancora realizzati. Nell’istruttoria della delibera, l’amministrazione comunale, tra le varie motivazioni, riferisce della necessità di provvedere all’incremento, considerata l’esigenza di rispondere nell’immediato ad una forte domanda di protezione sociale per sostenere le fasce di popolazione più svantaggiate, anche a causa dell’emergenza epidemiologica Covid-19 e alla necessità di candidare iniziative rivolte al sociale su avvisi del Pnrr”.
Per i sindacati, dunque, il mancato incremento orario, oltre a determinare un disagio nei lavoratori, costituisce, soprattutto, un gravissimo danno alla cittadinanza, che rischia di non vedere erogati servizi fondamentali e alle cooperative sociali convenzionate con l’Ambito Territoriale, le quali, non essendoci personale dedicato, non percepiranno la giusta liquidazione delle fatture emesse per i servizi resi.
“Si teme che, vista la prossimità delle ferie estive, faccia protrarre tale situazione fino al mese di settembre, ciò anche in ragione del fatto che il medesimo scenario si è determinato nei mesi di gennaio e febbraio di quest’anno, laddove l’incremento orario è stato avviato solo a partire dal mese di marzo scorso. In quel caso, le motivazioni addotte sono state, tra le altre, la necessità di chiedere autorizzazione alla Cosfel, la quale si è dichiarata incompetente in merito agli incrementi orari. Ancor oggi, nonostante la Cosfel si sia già espressa, come già riportato delibera, l’amministrazione comunale ritiene dover richiedere nuovamente l’autorizzazione, rallentando ulteriormente i tempi. A fronte della grave criticità denunciata, che necessita assolutamente di misure urgenti e concrete soluzioni, le organizzazioni sindacali si vedono costrette ad indire lo stato di agitazione del personale dipendente del Comune di Cava de’ Tirreni, assegnato al Piano di Zona Salerno 2 rappresentando, altresì, che, tutto ciò, è da intendersi quale attivazione dei processi di raffreddamento e conciliazioni previsti dalla normativa”.
“Siamo seriamente preoccupate per la grave situazione che si sta verificando presso il Comune di Cava de’ Tirreni, capofila dell’Ambito Territoriale S2, che, non garantendo l’incremento orario, non riuscirà a garantire i servizi oggetto di finanziamento”, hanno detto Filomena D’Aniello, segretaria della Uil Fpl Salerno, e Ornella Zito, segretaria della Cgil Fp Salerno.
I servizi si riferiscono al Pon Inclusione Avviso 1/2019 Pais, al Progetto Itia (Intese territoriali di inclusione attiva) e al Progetto Home Care Premium relativo al 2022.
“Si tratta di servizi tutti etero-finanziati, che, pertanto non vanno a gravare sul bilancio comunale dell’Ente, il quale pur essendo in una situazione di pre-dissesto finanziario, può procedere all’incremento orario degli stessi”, hanno continuato la D’Aniello e la Zito. “Non sono comprensibili gli ulteriori ritardi dell’Ente, gli adempimenti amministrativi necessari all’incremento orario, pur essendoci una delibera di giunta comunale, la numero 106 del 5 luglio scorso, oltre alla deliberazione numero 1 del 10 giugno 2002 del coordinamento Politiche sociali dell’Ambito S2 che ha ad oggetto l’approvazione delle proroghe di incremento orario per il personale con contratto a tempo indeterminato del Piano di Zona Ambito S2 e l’utilizzo condiviso di assistenti sociali, che però tutt’ora non sono stati ancora realizzati. Nell’istruttoria della delibera, l’amministrazione comunale, tra le varie motivazioni, riferisce della necessità di provvedere all’incremento, considerata l’esigenza di rispondere nell’immediato ad una forte domanda di protezione sociale per sostenere le fasce di popolazione più svantaggiate, anche a causa dell’emergenza epidemiologica Covid-19 e alla necessità di candidare iniziative rivolte al sociale su avvisi del Pnrr”.
Per i sindacati, dunque, il mancato incremento orario, oltre a determinare un disagio nei lavoratori, costituisce, soprattutto, un gravissimo danno alla cittadinanza, che rischia di non vedere erogati servizi fondamentali e alle cooperative sociali convenzionate con l’Ambito Territoriale, le quali, non essendoci personale dedicato, non percepiranno la giusta liquidazione delle fatture emesse per i servizi resi.
“Si teme che, vista la prossimità delle ferie estive, faccia protrarre tale situazione fino al mese di settembre, ciò anche in ragione del fatto che il medesimo scenario si è determinato nei mesi di gennaio e febbraio di quest’anno, laddove l’incremento orario è stato avviato solo a partire dal mese di marzo scorso. In quel caso, le motivazioni addotte sono state, tra le altre, la necessità di chiedere autorizzazione alla Cosfel, la quale si è dichiarata incompetente in merito agli incrementi orari. Ancor oggi, nonostante la Cosfel si sia già espressa, come già riportato delibera, l’amministrazione comunale ritiene dover richiedere nuovamente l’autorizzazione, rallentando ulteriormente i tempi. A fronte della grave criticità denunciata, che necessita assolutamente di misure urgenti e concrete soluzioni, le organizzazioni sindacali si vedono costrette ad indire lo stato di agitazione del personale dipendente del Comune di Cava de’ Tirreni, assegnato al Piano di Zona Salerno 2 rappresentando, altresì, che, tutto ciò, è da intendersi quale attivazione dei processi di raffreddamento e conciliazioni previsti dalla normativa”.