RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO LA MISSIVA DEL PRESIDENTE DELLA NOTA FONDAZIONE EBURINA “FRA UMILE FIDANZA”, DOTT. GIUSEPPE PIEGARI.
Sempre in difesa del nome di Fra Umile, che va preservato da utilizzi malsani che ne macchiano l’immagine e la memoria.
In qualità di Presidente della Fondazione Fra Umile Fidanza, mi preme rimarcare la totale estraneità della stessa dai fatti di cronaca – gravi, gravissimi – che in queste ore hanno nuovamente riguardato una casa di riposo per anziani di Eboli richiamante nella sua denominazione la figura del frate che tanto bene ha seminato nella sua vita.
Dai siti di informazione emerge lo stato di abbandono, il degrado e le notevoli carenze igienico-sanitarie della struttura, dalla quale stamattina è scappata una donna ritrovata girovagare per le strade in condizioni precarie.
Da qui, i controlli della Polizia Municipale e dell’Asl che hanno portato alla luce l’orrore nel quale sopravvivevano persone, evidentemente non trattate come tali.
Grave, gravissimo.
Ed è grave, gravissimo che si possa accostare – anche solo ipoteticamente – il nome di Fra Umile a pratiche che della statura morale di Fra Umile non avevano e non hanno nulla.
Come già più volte espresso, la Fondazione – che ha anche provveduto in passato a denunciare certe gestioni – prende assolutamente le distanze.
Con l’occasione evidenziando che l’esempio del frate della Carità e dell’Umanità si propaga solo con attività improntate alla benevolenza, attuate con trasparenza, diffuse con serietà.
Potendo contare sul contributo sempre maggiore di persone, in tal modo la Fondazione veicola da quasi trent’anni l’esempio di Fra Umile, che va preservato da chi ne fa abuso.
Agendo in difesa del suo nome, operando – sul serio – al servizio degli ultimi, dei fragili, degli indifesi.