Le anticipazioni del rapporto Svimez 2022 fotografano un quadro preoccupante e confermano quanto
già la CGIL sostiene da qualche tempo. Il Mezzogiorno esce a fatica dalla crisi innescata dal Covid-19 e soffre
più del Nord e del Centro gli effetti del caro-prezzi e della guerra in Ucraina.
A fronte di una crescita media del Pil al 3,4 per cento nel 2022, quello del Mezzogiorno aumenterà solo
del 2,8% a fronte del 3,4% del Nord.
Le conseguenze della guerra, sommate a quelle della pandemia, fanno sì che, dopo la parentesi del 2021,
tornino a presentarsi dinamiche divaricanti tra nord e sud: rallenta la crescita e l’inflazione importata, colpisce
le fasce di reddito più deboli concentrate particolarmente nel Mezzogiorno.
Anche il lavoro è in grande sofferenza, il recupero dell’occupazione si fonda quasi esclusivamente su
contratti di lavoro a termine e tempo parziale involontario, che ha ormai “sostituito” il lavoro stabile.
Una maggiore incertezza sul futuro, ma anche di una maggiore povertà, frenano i consumi, i dati sono
impietosi: un terzo delle famiglie del Mezzogiorno si colloca nel 20% delle famiglie più povere, ciò si traduce
immediatamente in un maggiore impatto dell’inflazione e di riduzione della spesa.
Le imprese del Mezzogiorno, ci dice sempre lo Svimez, sono più esposte delle altre nel resto del Paese
allo shock della guerra e agli aumenti dei costi dell’energia. I costi dei trasporti nel Sud sono oltre il doppio che
nel resto del Paese, nel complesso, il sistema economico meridionale è più fragile.
Le attese di sviluppo legate all’avvio del Pnnr rischiano di rimanere frustrate. “Se gli Enti Locali del
Mezzogiorno non dovessero invertire il trend e rendere più efficiente la macchina burocratica – si legge nelle
anticipazioni del Rapporto Svimez 2022 – avrebbero dei tempi molto stretti per portare a conclusione le opere nel
rispetto del termine ultimo di quadratura fissato per il 2026”. Si calcola che nel Sud gli enti locali impiegano in
media 450 giorni in più per realizzare le infrastrutture del Pnrr rispetto al Centro Nord.
“Non ci sarà ripresa credibile per il Paese se questa non sarà per il Paese intero”. Il Mezzogiorno
era e continua ad essere la grande questione nazionale irrisolta
Ciò impone una serie di scelte che, intervenendo su storici problemi strutturali, si pongano l’obiettivo
di colmare le profonde disuguaglianze economiche e sociali, di cambiare, seguendo la direzione dello sviluppo
sostenibile, il modello di specializzazione produttiva al Sud, di offrire una prospettiva diversa e quindi non
precaria, come avviene oggi, ai suoi giovani.
La CGIL, pertanto, ha deciso di promuovere per il giorno 7 Settembre p.v. alle ore 10,00 un’iniziativa
sul Mezzogiorno, coinvolgendo i delegati di tutte le regioni del Sud, nella quale saranno avanzate anche alcune
proposte da realizzare per rispondere alle emergenze ed invertire la tendenza.
L’iniziativa, che sarà conclusa dal Segretario Generale Maurizio Landini, si terrà a BARI
presso il Teatro Comunale Niccolò Piccinni, Corso Vittorio Emanuele II n° 84 prevede una nutrita e
partecipata presenza della CGIL di Salerno, guidata dal Segretario Generale Antonio Apadula
A cura di Ufficio Stampa CGIL Salerno.
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CGIL SALERNO: Iniziativa sul Mezzogiorno – Bari 7 settembre 2022
- 5 Settembre 2022