SONO 18 GLI EX DIPENDENTI DELLA COOPERATIVA “ESCULAPIO” IMPIEGATI DAL GIUGNO 2020 AL MARZO 2021ALL’ UFFICIO DEL PDZ S3 DI EBOLI. QUESTI ATTENDONO LA LIQUIDAZIONE DELLE LORO SPETTANZE DA QUASI 2 ANNI, NELL’ INDIFFERENZA PRESSOCHE’GENERALE DELLA POLITICA EBOLITANA. MOLTI DI LORO CON FAMIGLIA A CARICO, IL TUTTO MENTRE LA CRISI DILAGA SENZA TREGUA.
NOTA STAMPA DEL CAPOGRUPPO DI IDV EMILIO MASALA
La notizia della risoluzione transattiva di un giudizio è sempre un fatto positivo. In particolare, quando questa riguarda una ferita al centro della Città come la palazzina in Piazza Regione Campania che rischiava di diventare l’ennesima incompiuta italiana, allora diventa davvero una bella notizia anche in considerazione del valore sociale dell’opera.
Lo stesso sforzo, speriamo, l’amministrazione vorrà portarlo avanti per definire la vertenza che coinvolge 18 lavoratori, la maggior parte dei quali ebolitani, che da ormai due anni attendono il saldo delle loro spettanze lavorative e che sono stati coinvolti in una diatriba legale tra Comune e Cooperativa che pare, almeno a quanto abbiamo avuto modo di apprendere dai giornali, più dettata da impuntature di funzionari che da concrete contestazioni. Se il finanziamento, intanto, fosse revocato o il comune dovesse soccombere chi pagherebbe le spese? I funzionari, l’amministrazione o i cittadini?
Purtroppo conosciamo tutti la risposta e non lo riteniamo giusto, quindi chiediamo al Sindaco di attenzionare la questione evitando danni all’ente e nello stesso tempo tutelando lavoratori.
Capogruppo Emilio Masala
Coordinamento cittadino Italia Viva
In calce alla nota stampa una meritoria considerazione; un plauso sincero va profuso per Emilio Masala, capogruppo di “Italia Viva” nel consiglio comunale eburino, unica voce che si è erta in tutti questi mesi a favore dei 18 sfortunatissimi, ex dipendenti di questa cooperativa partenopea. In tanti con laurea e qualifiche professionali, e come dicevamo sopra, capi famiglia perlopiù nostri concittadini, i quali in un momento storico di congiuntura sfavorevole devono far quadrare i conti, tra bollette, rette scolastiche, spese ordinarie e straordinarie di sorta. Essi invero pur avendo maturato diritti per migliaia di euro cadauno, provati tramite le buste paga, ricordiamo che queste ultime godono di valenza sia contabile che parimenti legale, per diatribe interne e lungaggini legali non hanno riscosso il dovuto. Adesso siamo alle vigilia delle Elezioni Politiche 2022, ebbene auspichiamo che i referenti locali, postulatori di consenso per quei partiti e quelle coalizioni che si presenteranno alle urne domenica prossima, almeno abbiano la decenza di non chiedere a questi lavoratori privi di tutele da tempo, il voto, il consenso, dopo essere stati da circa un biennio completamente ignorati, non presi in carico nelle di loro preoccupazioni politiche, forse in altre faccende affaccendati! Una scelta simile sarebbe quantomeno un atto di serietà e di buongusto.