Il culto nicolaiano ha avuto una larga diffusione nella provincia di Salerno, attestata da
diversi toponimi e da numerosi edifici di culto a lui dedicati, testimonianza dell’irradiamento
del culto basiliano e dell’eremitismo.
Sabato 29 aprile – Nella città di Salerno sono presenti diverse chiese intitolate a S. Nicola, dislocate su tutta l’area cittadina, dal Plaium Montis fino ai quartieri periferici, a testimoniare l’importanza del culto del vescovo di Myra anche a Salerno. Primo fra tutti l’ipogeo del Complesso Monumentale di San Pietro a Corte, dove è raffigurata una figura che richiama il Santo, ipotesi rafforzata dalla scritta ICOLAUS, ormai quasi illeggibile. Prima di intraprendere il viaggio alla volta del Cilento, faremo una breve sosta ai resti di un’antica chiesa longobarda, nascosta da piante ed erbacce, tra frutteti e giardini incolti: San Nicola del Pumbolo, adiacente via Paradiso di Pastena.
E ora ha finalmente inizio il viaggio nel Parco Nazionale del Cilento.
La prima tappa è a Prignano Cilento, comune che ha eletto a proprio patrono San Nicola. Nel ridente paesino, patria riconosciuta del “fico monnato” si svolge una delle Sacre rappresentazioni più conosciute del territorio. La piazza su cui si affaccia la chiesa parrocchiale dedicata a San Nicola, fatta ricostruire da un arciprete antenato della contastorie, ogni anno diventa scenario dell’Opera dei Turchi, rivivendo un miracolo compiuto dal Santo e un momento della sua vita. A Prignano ci aspetta la prima sorpresa che non vogliamo svelare.
Si prosegue per San Mauro Cilento, pronto ad accogliere gli ospiti nelle strutture curate dall’Associazione Cilento Lifestyle, contraddistinte dalla cura dei dettagli e dalle piccole attenzioni riservate ai suoi ospiti. Siamo nella terra della Dieta Mediterranea e quale occasione migliore prima della cena-degustazione al ristorante “Al Frantoio” partecipare a un breve corso di assaggio dell’olio extravergine d’oliva a cura della Cooperativa Nuova Cilento. Dopo la cena passeggiata nel borgo di Casalsottano, fino alla terrazza panoramica affacciata sul mare.
Domenica 30 aprile – Dopo la ricca colazione si parte alla volta della scoperta delle frazioni di Pollica. La prima sosta è a Galdo con la trecentesca chiesa di San Nicola, con la facciata in pietra, che merita di essere rivalutata e fatta conoscere. Si prosegue per Celso e infine il capoluogo Pollica, patria di Angelo Vassallo il “sindaco pescatore”, ucciso in un agguato camorristico nel settembre 2010, per visitare Palazzo Capano, sede del museo a lui dedicato, dai suoi affacci la vista spazia sulle bellezze paesaggistiche circostanti e sottostanti. Intanto si è fatta ora di pranzo e ci si avvia alla volta di Pioppi, per consumare il “pranzo a sacco” preparato con tipicità locali dall’Associazione Lifestyle, servita sulla terrazza a mare di Palazzo Vinciprova, sede del Museo della Dieta Mediterranea che ospita lo studio originale di Ancel Keys inventore della Dieta Mediterranea, e del Museo Vivo del Mare. Al ritorno può forse mancare una passeggiata sul lungomare di Acciaroli, un’altra perla del nostro Cilento, per ammirare i colori del sole che scompare confondendosi con il mare? Rientro a San Mauro per la cena, e poi a spasso per i vicoletti alla scoperta dei tesori nascosti nei suoi “vasci”.
Lunedì 1 maggio – Dopo la colazione e gli acquisti dei prodotti tipici, accompagnati dal prof. Osvaldo Marrocco, profondo conoscitore di storia e tradizioni locali, si parte alla scoperta del borgo di Casalsoprano, sede del municipio, con la sua chiesetta dedicata al nostro Santo e risalente al XVI secolo, circondata dai palazzi nobiliari, come Palazzo Mazzarella, sede del governo francese al tempo della Repubblica partenopea del 1799.
È ora di prendere la strada del ritorno. Ci aspetta un’altra sorpresa. Una piacevole sorpresa. Una volta superata la Diga dell’Alento, dopo una strada che sembra non promettere niente di buono, si arriva all’Agriturismo Corbella, accolti da una sorridente e tenace Giovanna Voria, Ambasciatrice della Dieta Mediterranea che ha recuperato un legume che stava ormai scomparendo: il “cece di Cicerale”, presidio Slow Food, che ha dato il nome al piccolo paese. Seduti all’ombra della veranda si gusteranno i piatti dell’antica tradizione contadina cilentana, a base di prodotti biologici, accompagnati dalle storie raccontate dalla cuoca affabulatrice Giovanna. Anche Cicerale è devoto a San Nicola, infatti al ritorno si passa per Monte Cicerale, “Lu Monte” per i cilentani, la piccola frazione arroccata intorno alla chiesa parrocchiale, dedicata ovviamente a San Nicola.
Info e prenotazioni: [email protected] – +39 335 8153516 – +39 339 3327170
Costi per persona € 200,00 prenotazioni entro sabato 15 aprile con acconto € 50,00 pp
Comprendono n. 2 pernottamenti in camera doppia/matrimoniale + colazione; n. 2 cene sabato e domenica; n. 1 colazione/pranzo a sacco domenica; n. 1 pranzo del 1 maggio; contributo per le guide delle Associazioni di volontariato locali.
Supplemento per camera singola € 20,00 al giorno a parte