RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO IN ESCLUSIVA PER QUESTO SITO
L’ altra sera l’esplosione di una bomba carta, che ha messo in allarme un intero quartiere nel pieno centro della città. La notte precedente una sparatoria con inseguimento ( a leggere la ricostruzione dei giornali), ed il ritrovamento poi di una automobile crivellata da proiettili ( Ma nessuno ha visto niente!); Il giorno prima un tentativo di scasso ad un negozio in una via centrale della città. 15 giorni fa il pestaggio in pieno giorno di un barbiere , mandato in ospedale per le percosse ricevute. E nei giorni precedenti furti o tentati furti in negozi, in cantine private. E prima ancora sparatoria verso il balcone della madre di un presunto spacciatore. E prima ancora l’aggressione di uno spacciatore con la sottrazione di ingenti somme . E poi la sparatoria con un morto ( da quanto tempo ad Eboli non si sparava e soprattutto non si uccideva!) , sembra, secondo la stampa, sempre per questioni legate allo spaccio di droga. E prima ancora la sparatoria a via Umberto Nobile con un ferito; E ancora l’incendio di un negozio ancora a via U. Nobile. Sembra di leggere un bollettino di guerra. Se ci si ferma a leggere i giornali locali dell’ultimo anno, relativamente ad Eboli, sembra un bollettino di guerra. Tutto sembra da ricondurre al controllo dello spaccio di droga. Al controllo delle piazze di spaccio, alla lotta per il controllo dei canali di fornitura ( le ricostruzioni della stampa vanno in questa direzione!) Immagino che ,se il controllo delle piazze di spaccio porta a tali forme di violenza, il giro di affari sia enorme. Nel frattempo cresce lo stato di insicurezza dei cittadini ( e come dare loro torto?). Cresce la richiesta di tutela. Io credo che il problema esista , sia reale e che non siano più sufficienti gli atti d’obbligo cui assistiamo nelle situazioni più eclatanti.! La richiesta dello svolgimento del comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza. La richiesta, a valle di un dibattito politico un po’ stanco e ripetitivo, di una maggiore presenza di forze dell’ordine . Sono cose che occorre fare, certo! La richiesta di una maggiore presenza di forze dell’ordine va fatta sempre !
bisogna dare un segnale immediato al cittadino che vuole essere rassicurato. Le Istituzioni devono assolutamente dare l’idea di una risposta . Ma io credo che ora occorra mettere in campo una strategia completa leggibile , netta, concreta, che abbia al centro l’obiettivo della affermazione della LEGALITÀ. La illegalità dovunque presente, in qualsiasi modo o forma si manifesti deve sapere che non verrà tollerata.( Quando procedemmo alle demolizioni dell’abusivismo sulla litoranea partimmo da un principio: rendere ben chiaro a tutti che le istituzioni democratiche si riappropriavano di ogni angolo del territorio su cui erano competenti, e che non c’era spazio per qualsiasi forma di illegalità, dalle più piccole alle più grandi!) Abbiamo bisogno di una maggiore presenza di forze dell’ordine sul campo ? La richiesta deve essere pressante e continua! Bisogna rafforzare il comando della polizia locale? La legalità è una emergenza? Allora occorre essere conseguenziali , e nel piano triennale del fabbisogno del personale , la assunzione di agenti di polizia locale deve essere una priorità assoluta. Occorre fare ed accelerare i concorsi, ricorrendo a tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione per velocizzare le procedure. La Video sorveglianza, che ormai nella nostra città è diventata una sorta di tela di Penelope, deve essere assunta come intervento di assoluta precedenza ed investire i fondi necessari per coprire tutti i punti nevralgici della città. Occorre da subito dare alcuni segnali , alcune risposte che i cittadini chiedono. E bisogna farlo prima che si faccia ricorso a forme pericolosissime di autorganizzazione ( tipo ronde ,o cose del genere) Ma in contemporanea occorre mettere in campo , da subito , una strategia più di lungo periodo tesa a togliere alla illegalità organizzata o culturale , il proprio brodo di coltura. Occorre mettere in campo una vera e propria “battaglia culturale” partendo dalle scuole .
Quando leggo che si intende chiudere strutture scolastiche , semmai collocate all’interno dei quartieri, occorre dire con forza che non si può e non si deve fare! E su questo si costruisce lo scontro politico. Sguarnire i quartieri da presidi democratici e di formazione come le scuole ( penso al quartiere Pescara, al Molinello, ma alla stessa Salita Ripa ) è un errore. La scuola , la istruzione, non possono essere subordinate a logiche economiche ( come la Sanità!) .Questo dovrebbe essere compreso e affermato dalla politica a tutti i livelli. Occorre mettere in campo una politica culturale qualificata e capillare, che sappia intercettare i gusti delle diverse fasce anagrafiche a partire dalle nuove generazioni , le quali devono identificarsi nella propria città. Per farlo occorre mettere in campo una programmazione di eventi di spessore, con la caratteristica della continuità andando oltre la occasionalità. Donato Santimone ha ricordato di recente alcuni eventi che si mettevano in piedi ,a suo tempo, e che ormai caratterizzavano questa città , che intercettavano tendenze culturali diversificate : dalla musica lirica alle nuove tendenze musicali. Io aggiungerei la scelta di promuovere la conoscenza della storia locale. Una comunità non cresce se non conosce le proprie radici e se non è cosciente di quanto sia grande la propria storia
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Da quando tempo il comune non promuove, incentiva e sostiene studi e ricerche sulla storia locale? Ed ancora: Quando si affronterà la questione della biblioteca comunale , per tenerla aperta tutti i giorni, come avviene in comuni limitrofi? Come viene gestito il patrimonio fotografico di Gallotta? Non più di un mese fa sollevai la questione della biblioteca dei cappuccini . Cosa si è fatto in concreto? È una strategia complessiva che deve essere messa in campo . Ora , subito! Una strategia che sappia muoversi guardando all’immediato ma che sappia, anche, assumere uno sguardo di prospettiva . FOTO TRATTE DAL WEB