PRESIDI OSPEDALIERI DI EBOLI E BATTIPAGLIA: LA PRECISAZIONE DELL’ONOREVOLE REGIONALE FRANCO PICARONE
Eboli Politica Salute e Sanità

PRESIDI OSPEDALIERI DI EBOLI E BATTIPAGLIA: LA PRECISAZIONE DELL’ONOREVOLE REGIONALE FRANCO PICARONE

Nessuna scelta è preclusa. È singolare che nei giorni scorsi dall’amministrazione di Eboli sia stata esplicitata a più riprese la preoccupazione che il presidio non fosse mortificato nel nuovo atto aziendale, quanto a strutture complesse, semplici, semplici dipartimentali e a posti letto. Quasi a preoccuparsi di rivendicare con forza un’autonomia che contrasta con la posizione oggi espressa di un ospedale unico della piana del Sele che accorpi le funzioni.
La proposta del nuovo atto aziendale dell’Asl, lungi dal mortificare Eboli e Battipaglia, salvaguarda la dignità dei due presidi.


È evidente che in questa fase anche gli atti di potenziamento edilizio delle strutture rispettive debbano essere coerenti con gli atti aziendali proposti e con la precedente programmazione che prevedeva investimenti su entrambi i presidi e che se non programmati rischiano di andare persi. L’indicazione di un nuovo ospedale non contrasta con un’ evoluzione che potrebbe condurre all’accorpamento. Non è precluso nulla. Si tratta nel caso dell’ospedale previsto di impegnare le risorse dell’art. 20. Nulla di più. Nel frattempo per Eboli è previsto qualcosa di concreto: è stata presentata alla regione la progettazione della nuova piastra emergenziale, un fabbricato di tre piani fuori terra e l’adeguamento sismico dell’intero complesso. Si attende il decreto di ammissione a finanziamento di € 22000000. Altro che trascurare il territorio!
Si stanno inoltre realizzando, sempre a Eboli, le nuove sale operatorie e a Battipaglia ex art. 20 si sta realizzando il nuovo pronto soccorso e il laboratorio analisi.
La Regione, con De Luca, ha sbloccato i fondi dell’art. 20. Erano 50 anni che non si interveniva sull’edilizia sanitaria nei territori. Le strutture cominciano ad avere serie difficoltà ad essere a norma. Vi è l’urgenza di intervenire. Se il territorio con forza vuole un ospedale unico non è preclusa la discussione e uno sbocco in tal senso. Ma bisogna essere coerenti e non strumentali.