Va di moda inviare lettere pubbliche e anche io da lontano voglio dire due cose a due miei compagni ebolitani un socialista Marco Lamonica ed un comunista Gerardo Rosania.
Non al mio amico Sindaco di Eboli (e forse anche compagno, o no???) avv Mario Conte, perché” mi “sembra un po’ sordo” da, queste orecchie… ..
Non dico niente sull’Ospedale Unico della Valle del Sele, perché credo sia noto il mio pensiero, ma vorrei sollecitare Marco e Gerardo a meditare sulla grave situazione assistenziale sanitaria ospedaliera e territoriale che va aggravandosi giorno dopo giorno.
Ormai sono anni che è estremamente difficile assumere personale in ambito sanitario PUBBLICO.
Ma contestualmente vi è un boom dell’attività “aggiuntiva”, cioè della spesa per gli straordinari e per gli appalti di servizi esterni.
Dai dati resi pubblici dalla, Funzione Pubblica della, CGIL, in appena cinque anni questa spesa si è QUADRUPLICATA.
Domanda: ma, secondo voi se le ASL, potessero spendere le stesse risorse ASSUMENDO PERSONALE, i servizi migliorerebbero o no?.
Certo non dipende dai DD. GG., ma il risultato di una vecchia norma NAZIONALE, proposta dall’ultimo governo Berlusconi.
Da allora esiste un tetto di spesa per il personale che lo limita a quello del 2004 con una contrazione ulteriore dell’1,4 %..
Questa norma non ricade però sul personale della sanità privata e convenzionata, né SUGLI Straordinari
In verità nel 2011 solo una volta è stata sospesa, causa, COVID,, ma ora le, Regioni impongono alle ASL di ridurre i costi del personale ritornando al blocco del turnover(cioè mancata sostituzione del personale che va in pensione) perché è ancora in vigore il tetto di spesa del personale.
La contraddizione è palese, perché servirebbe più personale per dare risposte adeguate alle esigenze, sanitarie (ospedaliere e non!!!) dei cittadini.
Quindi, ben vengano tutte le iniziative per garantire un futuro “sanitariamente Tranquillo e civile” alle popolazioni a, Sud di Salerno, ma nel frattempo BISOGNEREBBE ESSERE ATTENTI E VIGILI SULLA NECESSITÀ DI AVERE “ORA” una buona assistenza sanitaria pubblica, il cui degrado da alcuni anni è lampante.
