Una domanda alla città apre il comizio di domenica 10 settembre del PCI di Eboli “Qualcuno ha capito come questa amministrazione immagina la Eboli del XXI secolo?” La voce è quella di Alfonso Del Vecchio che denuncia una Eboli sempre meno vivibile, prigioniera di una fase di improvvisazione estremamente pericolosa. Per il PCI ebolitano quello che manca è il coraggio che contiene una visione alternativa della politica, rivela capacità di scelta, possesso di valori. “La sfida, finora persa, è ancora quella di innovare l’azione culturale, potenziando la centralità della città e incrementando la collaborazione con il territorio: cultura dell’associazionismo, dello sport, degli eventi, del sociale, dello sviluppo, del bello e dell’organizzazione.
Sopratutto cultura di governo e non di potere”. E qui l’affondo è su quella che definiscono la spregevole vicenda del rimpasto di giunta di cui non si è capito nulla e nessuno ha avvertito il dovere di spiegare la situazione. “Un sindaco che non difende l’operato della sua giunta, che non rispedisce al mittente tutte le insinuazioni sui risultati e non alza la voce e dice che sarà lui a stabilire i tempi e i modi della verifica politico-amministrativa è debole. Come la maggioranza che lo sostiene e come è inconsistente l’opposizione, col suo silenzio e la sua assenza in città.” E se appare evidente che un’alternativa è necessaria il PCI ricorda che” già a gennaio ci fu il nostro appello agli uomini liberi ed alle forze politiche di questa città” per cancellare una mala politica che non può più contraddistinguere la nostra Eboli.
A chiudere il Segretario di sezione, Annamaria Paesano, con un appello alla città a firmare la petizione Delocalizzare l’ospedale Maria SS Addolorata per una sanità di tutti e per tutti.
Il PCI, che ha sempre sostenuto che l’ospedale unico non si farà o che se si farà è quello per cui si stanno già adoperando a Battipaglia, sostiene che il primo passo per salvare il nostro ospedale sia delocalizzarlo in zona Acquarita e chiedere i dovuti investimenti per renderlo efficiente. L’inizio di un percorso che ha l’obiettivo di chiedere la costituzione di una ASL a sud di Salerno, che “è il nostro BASTA forte e deciso alle politiche salernocentriche di De Luca da cui è ora di sganciarsi, perché non tutelano il diritto alla salute né il benessere dei cittadini; allo spreco di denaro pubblico e alle scelte scellerate e di convenienza sul nostro territorio e sulla pelle (e nelle tasche) di noi cittadini”. Non un accenno alla posizione dell’amministrazione Conte che già definirono “debole, perché impugnare quella delibera è segno di debolezza e rassegnazione altro che lotta sulle barricate!”.
La raccolta firme proseguirà ogni fine settimana con un gazebo dedicato in Piazza della Repubblica.
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“Bocciati! La prova è quella della realtà: sono moralmente disconnessi.”: Duro il giudizio del PCI sull’operato dell’Amministrazione
- 11 Settembre 2023