Ancora nulla per i primi firmatari della petizione che due anni fa raccolse 430 firme
Eboli – Sala del Commiato: sono passati due anni e il Sindaco … sta ancora riflettendo …
Sono passati ormai quasi 2 anni da quando 430 cittadini firmarono la petizione per chiedere che anche ad Eboli venisse istituita una Sala del Commiato pubblica per salutare con un rito laico un familiare o un amico non credente che ci lascia, prima che la salma venga trasferita presso il cimitero. Tra le firme, anche quella dell’allora candidato a sindaco Mario Conte, oggi sindaco. Una Sala del Commiato pubblica risponderebbe all’esigenza di tutti coloro che (di qualunque idea, fede e provenienza) desiderano svolgere un rito civile di commiato in un contesto cittadino e privo di connotazioni religiose, consentendo di avere a disposizione sale gradevoli e attrezzate, non distanti dalla propria comunità (così come avviene per chi si reca nelle Chiese cittadine), per raccogliersi attorno al ricordo della persona scomparsa, in qualunque forma lo si voglia fare, condividendo anche momenti di serenità, senza dover per forza respirare un’atmosfera mesta, che purtroppo la vicinanza di un cimitero trasmette e che la renderebbe più simile ad una sala mortuaria. L’istituzione di questo servizio costituirebbe un atto di civiltà per la nostra Città. Le caratteristiche indispensabili che dovrebbe avere la Sala dovrebbero essere semplicemente queste:
- essere abbastanza centrale per essere facilmente raggiungibile,
- essere priva di barriere architettoniche per essere accessibile a tutti,
- essere abbastanza grande per ospitare un congruo numero di persone, così come avviene per qualsiasi funerale,
- essere dotata di sedute sufficienti e di impianto voce.
Dare risposta a quei 430 cittadini non costerebbe nulla! Eboli, infatti, dispone già di sale con queste caratteristiche di proprietà del Comune, prima fra tutte la Sala San Lorenzo, non lontana dalla Chiesa di San Francesco, dove si celebrano normalmente diverse funzioni religiose e laiche quasi tutti i giorni: messe, catechismo, matrimoni, funerali, concerti, dibattiti, … anche nello stesso giorno, senza nessun problema. Allo stesso modo tutte le sale del commiato istituite da altri Comuni italiani non sono adibite ad uso esclusivo per i funerali laici, ma sono utilizzate per qualsiasi tipo di evento, dai matrimoni alle mostre. Circa la metà dei 430 firmatari della nostra petizione è cattolica; loro hanno capito che, quando si riconosce un diritto ad una minoranza, non si toglie niente a nessuno, ma si aggiunge qualcosa che manca all’intera comunità: la pari dignità. Perché i nostri amministratori fanno tanta fatica a capirlo? Perché non potrebbe essere usata per un funerale laico in maniera non esclusiva, rare volte all’anno e per poche ore, la Sala San Lorenzo? Non c’è alcuna fondata ragione! Non costa nulla al bilancio comunale; occorre solo regolamentarne l’utilizzo. Se ne potrebbero addirittura istituire più d’una, utilizzando strutture pubbliche già disponibili in più zone della Città. Questa non è una richiesta di un partito politico; è l’espressione di un bisogno di cittadini di questo paese e i bisogni dei cittadini vengono prima di qualunque equilibrio all’interno di una maggioranza. Le maggioranze amministrano una Città, ma non ne sono i padroni e non rispondono ai bisogni di una parte, ma di tutti i cittadini. Nei vari incontri successivi alla consegna della petizione, il Sindaco ha sempre risposto che … … ci sta pensando. Ci sta pensando da 2 anni !!! Non vorremmo che questa lunga e ingiustificata riflessione servisse ad approdare all’istituzione di una sala all’interno del cimitero (tipo sala mortuaria) o servisse a cercare il luogo più piccolo o più nascosto possibile. Chiediamo al Sindaco un atto di buona volontà, di attenzione e rispetto!