Siamo sempre più preoccupati nel vedere, ancora una volta, un diritto negato ai cittadini ebolitani. Eppure sulla mensa scolastica la giunta Conte 2.0 ha fatto tantissima autopropaganda, fin dal suo insediamento. Basti ricordare l’intervista del capogruppo di Eboli Domani, Adolfo Lavorgna, che subito dopo il varo della nuova giunta lo scorso settembre rassicurava di come il servizio mensa sarebbe partito a ottobre. O il comunicato stampa che il sindaco ha diffuso in risposta alle proteste del comitato dei genitori, nel quale si accusava di strumentalizzare la situazione e si gaantiva che il servizio sarebbe partito entro la fine di ottobre. Per i cittadini di Eboli non è più tollerabile essere amministrati da una classe politica che non riesce a prendersi le proprie responsabilità. In ogni situazione problematica, la colpa è di un cambiamento del personale, di un ritardo burocratico, di una decisione esterna. O, naturalmente, delle amministrazioni precedenti. È chiaro invece a tutti che la responsabilità dei disagi e dei problemi di Eboli in questo momento è del sindaco Mario Conte e della sua maggioranza. Il ritardo dell’amministrazione sul servizio mensa è indice delle perduranti lacune nel sistema di protezione sociale dell’infanzia e delle famiglie. Ecco quelle che secondo noi sarebbero le priorità:
• assicurare a ogni bambino che frequenta la scuola dell’infanzia, il diritto di accedere a un servizio di mensa scolastica di qualità, con costi di funzionamento coperti almeno per il 50% dalla fiscalità generale e con costi di compartecipazione;
• assicurare e garantire la mensa scolastica come un importante strumento di contrasto delle condizioni di svantaggio socio-economico ma, al contempo, quale strumento educativo, di socializzazione, nonché quale servizio pubblico essenziale per la promozione della salute e di sani stili di vita;
• riconoscimento dell’accesso alla refezione scolastica come servizio essenziale e non più come servizio a domanda individuale, un diritto da tutelare per garantire il diritto all’educazione, all’istruzione e alla salute, con particolare riferimento alle fasce di popolazione in condizione di svantaggio socio-economico.
La nostra città ha bisogno di una visione e di indirizzi chiari. Questo è quello a cui stiamo lavorando. Questa è la nostra ricetta per cambiare il futuro.