Basta con i “minuti di silenzio in segno di lutto”, ogni volta che una donna viene uccisa da un marito, da un fidanzato, da un ex.
Una strage infinita alla quale non si può rispondere con il silenzio, ma alla quale va risposto, invece, gridando la nostra denuncia ad una cultura patriarcale e maschilista, per altro in profonda crisi, che con le decine di femminicidi che si contano ogni anno manifesta quanto era radicata nella nostra società, riempendo le piazze, pretendendo dalla politica e dalle istituzioni risposte non più rinviabili.
Dopo la morte di Giulia, ancora ieri una donna strangolata dal marito, una ragazza sfigurata con l’acido dall’ex fidanzato (già denunciato!).
Come donna, come Sindaca di una città, sto dalla parte degli studenti che ieri, nelle proprie scuole, hanno rifiutato il minuto di silenzio voluto dal ministro, ed hanno osservato, invece, un minuto di rumore per Giulia e per le altre 100 e più vittime di femminicidio solo nel 2023.
Come donna e come Sindaca di una città, condivido le parole di denuncia e di ribellione Elena Cecchetin, la sorella di Giulia.
Altro che ” satanismo”, altro che “cattiveria delle donne” di cui ai commenti inaccettabili di alcuni personaggi politici, che vorrebbero riportarci al medioevo.
La paura delle “streghe” riemerge, ogni qualvolta le donne si ribellano ad un ruolo di silenzio e subalternità secolare.
Come donna e come Sindaca di una città, aderisco alla giornata contro la violenza sulle donne indetta per il 25 novembre.
Invito tutte le donne e tutto gli uomini (che non ci vivono come una “proprietà”) a riempire le piazze a gridare il loro BASTA, a chiedere scelte politiche e legislative di prevenzione ad una cultura ormai superata dalla storia.
Invito a partecipare alle iniziative che terremo anche qua a Battipaglia il 25 novembre insieme a tante associazioni
FACCIAMO RUMORE!
Cecilia Francese