Il mercato del sabato mattina ( il mercato delle stoffe, come qualcuno ancora lo chiama !) ad Eboli ha una storia antica, anche se ha cambiato più volte la sua collocazione da ” for’ a port’ ” ( attuale Piazza della Repubblica!) , alla piazza mercato ( attuale Piazza Tito Flavio Silvano), per approdare dopo il 1982 ( con la tombinatura del torrente Tiranna!) nell’area fra il Rione della Pace ed il Paterno ( dove è ubicato anche oggi) per essere spostato nei primi anni del 2000 nella zona degli impianti sportivi e ritornare nel 2017 nell’area fra il Rione della Pace ed il Paterno.
Si tratta di un momento importante per la economia cittadina e non solo.
Sono tanti gli ebolitani che vi vanno a fare i loro acquisti , a partire dal sottoscritto.
Sono ancora tante le persone provenienti dai paesi limitrofi ( negli anni passati molti di più)che il sabato mattina confluiscono nella nostra città per ” andare al mercato”!
Unmomento importante dal punto di vista sociale per la sua ritualità ( a partire dalla folcloristica presentazione delle merci da parte dei venditori , per arrivare a quel momento sublime della ” contrattazione del prezzo”). Luogo di incontro , di confronto, di richiesta e di elargizione di consigli, di confidenze ecc.altro che la ” aridità” dei centri commerciali.
Quanto più l’economia cittadina è in difficoltà tanto più la ” valvola di sfogo” del mercato diventa fondamentale .( e l’ economia ebolitana, decisamente, non se la passa bene!
Basta guardare gli indicatori economici e demografici degli ultimi 10 anni , fino a quelli riportati nel Documento Unico di Programmazione (D.U.P.) che il Consiglio Comunale si appresta ad approvare, per rendersi conto di un processo di impoverimento della nostra economia cittadina almarmante! Sono cose che disperatamente dico da anni, con i dati in mano , ma ad Eboli la politica discute di tutto tranne della situazione economica e del che fare per cercare di venire fuori da una crisi che ci ha reso il Comune più povero della Piana e quello che cresce meno in termini di reddito pro capite, e quello maggiormente soggetto ad un processo di ” spopolamento” da paura! Ma queste cose proverò a trattarle in un commento al DUP in fase di approvazione!).
Il.mercato settimanale è importante non solo per chi ne fruisce, ma anche per le attività commerciali fisse, proprio per l’affluenza di persone in quella giornata nelle vie cittadine.
Ora gli spazi fra il Rione Paterno ed il Rione della Pace dove è ubicato, dovranno essere oggetto di lavori di riqualificazione.
Si è aperta la discussione sul dove ubicare momentaneamente ( per un anno?) il mercato e, inevitabilmente, sul suo destino. Perché se si sbaglia la scelta il mercato , già dimezzato negli ultimi anni , lo chiudiamo e sarebbe l’ennesimo duro colpo alla nostra economia.
Sembra che la decisione sia quella di riposizionarlo nella area degli impianti sportivi.
È un rischio!
Ci abbiamo provato 20 anni fa, nella convinzione che questo evitasse il caos cittadino, salvaguardasse la sicurezza dei quartieri interessati, della scuola intorno alla quale si sviluppava, ecc.
Non ha funzionato! Non ho difficoltà a riconoscerlo!
Certo quella ubicazione da un punto di vista logistico è la migliore, ci sono i parcheggi, non si crea ingorgo nella viabilità cittadina, non sorge il problema della sicurezza delle scuole ecc.
Ma il limite ,probabilmente, sta nel fatto che quell’area andrebbe attrezzata e servita.
Attrezzata con coperture, servita bene con navette , resa facilmente raggiungibile dal centro .
Altrimenti non funziona!
Il mercato si è ridotto , la fruizione si è ridotta,
Venti anni fa situazione economica della città era diversa , migliore! Oggi , come detto, è estremamente compromessa!
Io credo che oggi abbiamo la necessità di rivitalizzare la nostra città, il centro urbano, che corre sempre più il rischio di essere svuotato , con nocumento non più tollerabile di quella economia cittadina che, ancora , quasi eroicamente ha resistito fino ad oggi.
Abbiamo la necessità di trovare tutti i modi per sostenere l’economia cittadina.
Per rimettere ” la città” al centro delle attività economiche e finanziarie.
Il mercato settimanale può aiutare? È una piccola cosa ?
Forse! Non sono in grado di quantificare !
Ma credo che chi governa Eboli, le forze politiche, le forze sociali , abbiano il dovere di ragionare su questa cosa!
Il.mercato settimanale del sabato , in prospettiva, deve trovare una collocazione permanente , come in tutte le città dove si svolge, e deve essere una collocazione che lo renda pienamente fruibile dalla città , facilmente raggiungibile dagli altri paesi del circondario. Deve essere una area attrezzata. Pensata e realizzata proprio per lo svolgimento del mercato ( area ex Pezzullo? Apriamo la discussione!) e nel ridisegno della città che è in corso con la redazione del P.U.C . ( Di cui speriamo di vedere presto la conclusione!) , probabilmente non sarebbe sbagliato pensare alla collocazione di alcune ” funzioni ” cittadine come il mercato settimanale ( e non solo!) .
Ma nel frattempo? Nelle more della sua collocazione ottimale da individuare e “approntare”?
Mentre si svolgono i lavori di riqualificazione della area dove si svolge attualmente?
Cosa facciamo?
Il ” che fare” è un tema al quale non si può sfuggire quando si governa una città, o quando si svolge un ruolo politico!
Io francamente azzarderei!
Pur rendendomi conto che le obiezioni potrebbero essere tante , i dubbi altrettanti!
Ma io assumerei una scelta forte, di rottura!
Se creassimo , per ora solo il sabato, l’isola pedonale intorno a “piazza della Repubblica” da via Amendola incrocio con via Umberto Nobile fino a via Matteotti incrocio via V.Veneto?
Ein quell’area così ampia, nel cuore di Eboli collocassimo il mercato settimanale del sabato nelle more dei lavori al Rione della Pace ? Per poi individuare , e attrezzare, una area per la collocazione definitiva!
Le scuole non sarebbero coinvolte più di tanto ( le vie di accesso ci sono!) , le strade di emergenza sarebbero garantite da qualunque parte della città si provenga!
Ovviamente scelte di questa portata andrebbero discusse con gli operatori commerciali , a partire da quelli dell’area interessata, con le loro organizzazioni di categoria, con gli stessi mercatali che oggi sono in allarme e prospettano l’idea di andare via portando alla chiusura del mercato stesso.
Il tempo c’è ancora.
Utilizziamolo per aprire una grande discussione nella città, non ristretta ai livelli istituzionali , con mente aperta a proposte e suggerimenti.
Forse riusciremo, tutti insieme , a incominciare a dare risposte all’interrogativo del ” che fare” , non solo rispetto alla questione ” mercato” ma al problema, ben più grave ed urgente, di rivitalizzare la economia di una città in profonda crisi.