Piana del Sele – Eboli: diossina nel latte dopo il rogo di Persano, le osservazioni di Erasmo Venosi coordinatore del MoVimento 5 Stelle
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Piana del Sele – Eboli: diossina nel latte dopo il rogo di Persano, le osservazioni di Erasmo Venosi coordinatore del MoVimento 5 Stelle

Riportiamo l’autorevole opinione del professor Erasmo Venosi, fisico ed esperto di problemi  economico-ambientali, nonché coordinatore del MoVimento 5 Stelle della città di Eboli, buona lettura!

Dopo due mesi dall’incendio di sei milioni di rifiuti sequestrati dall’Autorità Giudiziaria e stoccati nell’area militare di Persano, è “comparsa” la diossina nel latte di un caseificio di un paese limitrofo.

Esito scontato se solo si pensa alla natura dei rifiuti, classificati secondo il codice europeo 191212.

IL codice 19 viene utilizzato per indicare i rifiuti prodotti da impianti di trattamento, il successivo 12, i rifiuti prodotti da impianto di trattamento meccanico e l’ulteriore 12 i rifiuti prodotti da trattamento meccanico, compresi i materiali misti non pericolosi.

Questo rifiuto risulta essere NON PERICOLOSO, tuttavia si tratta di un codice a specchio, cioè esiste anche un identico codice PERICOLOSO: in questo caso è necessario effettuare una analisi di caratterizzazione, per confermarne la non pericolosità.

Le analisi chimiche di laboratorio serviranno a confermare la corretta attribuzione del codice e individuare eventuali caratteristiche di pericolo.

Vari sono i prodotti generati nella combustione dei rifiuti.

I più pericolosi per la salute e l’ambiente sono: le diossine, i furani, gli ossidi di azoto e gli idrocarburi policiclici aromatici, ma sono presenti anche idrogeno solforato, anidride solforosa, ammoniaca, acido cianidrico, acido cloridrico, ossidi di azoto, acroleina.

L’essere umano risulta notevolmente esposto alle conseguenze derivanti dalla presenza di diossine nell’ambiente anche, a concentrazioni bassissime misurata in miliardesimo di milligrammo a settimana !

Nel latte per esempio assunzione massimo di 2 miliardesimo di milligrammo (2 picogrammi / gr) per grammo di grasso contenuto nel latte o nella mozzarella etc.

Questo è dovuto, in parte, anche al fenomeno del bioaccumulo all’interno dell’organismo umano.

Per bioaccumulo si intende il fenomeno di accumulo irreversibile di una sostanza nei tessuti degli organismi viventi.

La biomagnificazione o bioamplificazione è il processo per cui l’accumulo di sostanze tossiche negli esseri viventi, aumenta di concentrazione man mano che si sale al livello trofico successivo, ovvero procedendo dal basso verso l’alto nella piramide alimentare: usando numeri causali se è 1 la sostanza tossica sull’erba che nutre la mucca, diventa 10 quando la mucca mangia l’erba e 100 quando l’uomo mangia la bistecca proveniente, dalla macellazione della mucca.

La diossina è stata riconosciuta come agente cancerogeno certo per l’uomo (classificata gruppo 1) dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).

“Di fatto l’esposizione a diossine è correlata sia allo sviluppo di tumori (in particolare, per la TCDD, di linfomi, sarcomi, tumori a fegato, mammella, polmone e colon) sia a disturbi riproduttivi, endometriosi, anomalie dello sviluppo cerebrale, endocrinopatie (in particolare diabete e malattie della tiroide), disturbi polmonari, danni metabolici (con innalzamento di colesterolo e trigliceridi), cardiovascolari, epatici, cutanei e deficit del sistema immunitario” (fonte: ISDE)

La sostanza può determinare effetti, anche in tempi ritardati rispetto all’esposizione, sul sistema cardiovascolare, sul tratto gastrointestinale, sul fegato, sul sistema nervoso e sul sistema endocrino.

Nella vicenda Persano è mancata la informazione puntuale dell’apparato pubblico, in particolare da parte dell’Ente locale.

Quanti campionamenti sulle matrici ambientali sono stati fatti? Dove e con quali risultati? Nei punti di maggiore ricaduta sul suolo quali risultati per diossine e furani? Sono state analizzate anche ortaggi, frutta, latte, uova e carni ?

Le acque di spegnimento, qualora si ritenga opportuno verificare che queste non siano state contaminate da diossine?

La strumentazione utilizzata è quella prevista dalle “Linee guida SNPA per la gestione delle emergenze derivanti da incendi” (Delibera del Consiglio SNPA.Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, 2021).

E’ stato calcolato l’ordine di grandezza delle aree interessate dagli incendi? Sono state utilizzate le Regole Tecniche Verticali (Ministero dell’Interno, approvate con DM del 2022) ?

Questo è il quinto articolo sull’argomento del rogo dei rifiuti a Persano, i precedenti : 31 luglio https://www.corrierenazionale.net/2024/07/31/rogo-di-rifiuti-nel-salernitano/, 4 agosto https://www.corrierenazionale.net/2024/08/04/un-disastro-ambientale-che-si-doveva-evitare/, 9 agosto https://www.corrierenazionale.net/2024/08/09/diossine-e-incendio-rifiuti/ e 22 agosto https://www.corrierenazionale.net/2024/08/22/incendio-divieto-di-esercitazione-a-persano-fino-all8-settembre/.

Auspichiamo una maggiore presa di coscienza dei cittadini e, una maggiore sensibilità delle istituzioni locali, considerato che il primo Sindaco è la massima autorità sanitaria locale.

Sulla informazione dati e analisi bisogna pretenderei risultati degli esami di laboratorio. Importante la conoscenza della l’estensione dell’area interessata alla distribuzione di inquinanti, anche se frutto di modellazione matematica.