Comunicato Stampa: Popolazione straniera a Eboli: la necessità di una fotografia più completa e di politiche mirate
Il recente censimento della popolazione condotto dal Comune di Eboli ha fornito una fotografia chiara e dettagliata della composizione demografica della città. Con 38.931 residenti complessivi, ben 6.197 sono cittadini provenienti da altri Paesi, rappresentando il 16% della popolazione residente. Un risultato importante, frutto di un lungo e accurato lavoro statistico che, come ha sottolineato il Presidente della III Commissione Consiliare, Matteo Balestrieri, non ha precedenti nella storia della città.
Un ringraziamento va agli uffici coinvolti: il SUAP, l’Ufficio Anagrafe e i rispettivi responsabili che hanno lavorato fianco a fianco, insieme agli assessori Vincenzo Consalvo e Antonio Corsetto, per raggiungere questo obiettivo. Ma il dato, seppur preciso, rappresenta solo la punta dell’iceberg della realtà demografica del territorio.
Se da un lato il censimento ha fotografato i residenti regolarmente registrati, dall’altro non possiamo ignorare una questione cruciale: la presenza di stranieri irregolari sul nostro territorio. È proprio su questa fascia di popolazione che si concentra la maggiore fragilità. Vivere senza regolare documentazione significa spesso affrontare condizioni abitative precarie e rischi di sfruttamento, sia lavorativo che sociale.
Il dato ufficiale di 6.197 residenti stranieri, infatti, tende a crescere esponenzialmente se si tiene conto degli irregolari. La fotografia completa della realtà demografica di Eboli deve necessariamente includere questa parte della popolazione, per garantire politiche più efficaci in termini di integrazione, sicurezza e lotta all’illegalità.
Le periferie e il caso Campolongo
L’analisi territoriale evidenzia, inoltre, una forte concentrazione di stranieri nelle aree periferiche, con il quartiere Campolongo come esempio emblematico. A fronte di circa 600 italiani residenti, si registrano oltre 1.600 stranieri. Questo dato mette in evidenza come le zone periferiche siano spesso il primo punto di approdo per chi cerca lavoro o una sistemazione, ma al contempo espone queste comunità a problematiche legate al sovraffollamento e alla mancanza di servizi adeguati.
La necessità di un’azione incisiva
Le dichiarazioni del sindaco Mario Conte confermano la volontà dell’amministrazione di avviare un’azione energica per incrociare i dati ufficiali con la reale disponibilità di vani abitativi, soprattutto nel centro storico. Tuttavia, è fondamentale estendere questa verifica anche alle zone periferiche altrettanto critiche.
Occorre un monitoraggio attento delle abitazioni in cui si trovano decine di persone ammassate in spazi ridotti, una realtà tristemente diffusa nelle periferie. Solo attraverso controlli accurati sarà possibile costruire un quadro veritiero della popolazione ebolitana, mettendo così in campo politiche mirate per garantire maggiore sicurezza e integrazione sia per gli italiani che per gli stranieri.
Integrazione e sicurezza: due facce della stessa medaglia
La presenza di una comunità straniera numerosa e diversificata rappresenta una risorsa, ma al contempo richiede strumenti adeguati per evitare l’insorgere di situazioni di illegalità. È necessario un approccio bilanciato che combini politiche di integrazione, volte a fornire opportunità di lavoro, formazione e spazi di aggregazione, con misure di sicurezza efficaci per prevenire fenomeni di criminalità.
Negli ultimi anni, episodi legati a situazioni di sfruttamento e illegalità hanno portato Eboli alla ribalta della cronaca nazionale. Contrastare questi fenomeni significa lavorare per il benessere di tutta la comunità, italiana e straniera, offrendo condizioni di vita dignitose a chi vive sul nostro territorio e garantendo al contempo sicurezza e legalità.
Il censimento svolto è sicuramente un buon lavoro che ci consegna un dato, però parziale. Per affrontare le reali dinamiche sociali della nostra città serve un passo ulteriore: il coraggio di realizzare un censimento completo, anche con l’ausilio delle forze dell’ordine, che includa anche la popolazione irregolare.
A questo deve seguire un piano strategico di politiche attive mirate a favorire l’inclusione sociale e l’integrazione lavorativa, soprattutto per le fasce più vulnerabili. In parallelo, è fondamentale rafforzare i controlli sul territorio per combattere sovraffollamento abitativo, sfruttamento e degrado.
Solo una politica che sappia coniugare inclusione sociale e legalità potrà creare una comunità coesa e sicura, capace di valorizzare la diversità culturale e garantire dignità e opportunità a tutti coloro che vivono a Eboli.
Vito Maratea
Consigliere Comunale