Presso il Teatro della Casa di Reclusione I.C.A.T.T. di Eboli venerdì 15 novembre 2019 ore 19.30. nell’ambito del Lab ICArteTeatroTerapia promosso da Cittadinanzattiva -Tribunale per i Diritti del Malato Eboli
Nota Stampa
Alla presenza del direttore dott.ssa Concetta Felaco, del comandante dott.ssa Carla Arancio e delle autorità istituzionali.
Aperto al pubblico – ticket €5,00 con PREVENDITA e PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA entro sabato 9 novembre presso l’ Agenzia di Servizi di Sabina MIRRA in Eboli alla via U. Nobile, 39, (nei pressi del Cinema Italia) – per info e contatti 339 4830268
Scena Teatro devolverà il ricavato della vendita dei biglietti agli ospiti dell’ ICATT per l’implementazione dell’orto sociale coltivato all’interno della Casa di Reclusione.
Organizzazione Pasquale Petrosino Paola De Vita.
Jennifer: uno studio sulle “tragedie minimali” di Annibale Ruccello, di cui il regista è sicuramente uno dei maggiori rappresentanti. E’ tratta da Le cinque rose di Jennifer, opera teatrale scritta sia in napoletano sia in italiano da Annibale Ruccello e rielaborata, diretta ed interpretata dal regista Antonello De Rosa
Rappresentata per la prima volta nel 1980, è l’opera d’esordio dell’allora ventiquattrenne autore Annibale Ruccello. Nella prima rappresentazione fu lo stesso Ruccello a interpretare il ruolo della protagonista. Racconta la storia di un travestito malinconico, sensibile e romantico che ritrovandosi ai margini di una società che non lo accetta, vive di allucinazioni e così la sua stanza, un basso popolare della Napoli del post terremoto, diviene tutto il suo mondo. In questo mondo la voglia di innamorarsi e l’attesa di una telefonata d’amore che mai arriverà ad inchiodarlo al dramma del suicidio. Ancora una volta il Teatro diviene veicolo culturale attraverso cui far passare messaggi importanti, smuovere le coscienze e dare risposta ad ostinati atteggiamenti discriminanti.
La Jennifer di Antonello De Rosa è stata oggetto di tesi di Laurea in Sociologia presso l’università di Salerno, ad affermare la visione sociale e sociologica del Teatro del maestro De Rosa. Lo spettacolo inoltre vanta 25 riconoscimenti nazionali, tra i quali il premio come miglior spettacolo e regia al Festival “Le voci dell’anima” di Rimini nel 2014 e 27 anni fa gli permise di vincere il premio Camilleri.