L’intera idea rientra nell’ambito della pseudoscienza,[1] e l’equazione che ne è alla base viene ritenuta priva di alcun fondamento.
Foto copertina tratta da Meteo Giornale
Cenni storici
In seguito il concetto è stato ripetutamente riutilizzato da altre compagnie per scopi pubblicitari, oltre al tentativo di applicarlo alle tendenze dei messaggi nei social media.[3] Alcuni esperti legali lo hanno definito il “lunedì del divorzio” (Divorce Monday), notando che durante il mese di gennaio viene intrapreso il maggior numero di procedimenti per il divorzio rispetto agli altri mesi dell’anno.[4]
Data
Calcolo
Arnall disse di avere escogitato la data per aiutare le compagnie di viaggio ad analizzare la tendenza dei loro clienti, osservando come questi ultimi siano più propensi a prenotare un viaggio quando si trovano in uno stato di profondo malumore.[6] I fattori da lui considerati includono le condizioni meteorologiche, la capacità di fronteggiare i debiti accumulati, il tempo trascorso dal Natale, il fallimento dei propositi che si erano prefissati con l’inizio del nuovo anno, i bassi livelli di motivazione e la sensazione di una necessità di agire. Una disequazione usata da Arnall nel 2006 era la seguente:[2]
- {\displaystyle {\frac {(C\times R\times ZZ)}{((Tt+D)\times St)}}+(P\times Pr)>400}
dove
- Tt = tempo di viaggio;
- D = ritardi;
- C = tempo speso in attività culturali;
- R = tempo speso rilassandosi;
- ZZ = tempo speso dormendo;
- St = tempo speso in uno stato di stress;
- P = tempo speso a preparare i bagagli;
- Pr = tempo speso nella preparazione.
Le unità di misura non sono definite.
Il comunicato stampa del 2005[6] e quello del 2009[7] usavano una formula differente:
- {\displaystyle {\frac {[W+(D-d)]\times T^{Q}}{M\times N_{a}}}}
dove
- W = condizioni atmosferiche;
- D = debito;
- d = salario mensile;
- T = tempo trascorso da Natale;
- Q = tempo trascorso dal fallimento dei propositi per il nuovo anno;
- M = livelli motivazionali bassi;
- Na = sensazione di una necessità di agire.
Ancora una volta nessuna unità di misura viene definita.
Critiche
Ben Goldacre ha sottolineato la mancanza di un senso matematico dei termini che compaiono nell’equazione, notando come applicando l’equazione originale di Arnall, preparando i bagagli per 10 ore e spendendo 40 ore nella restante preparazione del viaggio sarà sempre garantita una buona vacanza, e che stando a casa e tagliando a 0 il tempo di viaggio si può avere un fine settimana “infinitamente buono”.[2] Dean Burnett, un neuroscienziato che ha lavorato nel dipartimento di psicologia dell’Università di Cardiff, ha descritto il lavoro come “farsesco”, con misurazioni prive di senso.[8]
Altre personalità attive in ambito medico riconoscono invece una sovrasemplificazione della realtà e un fondo di verità, in particolare riguardo a coloro che risultano particolarmente sensibili agli eventi esterni.[6]
Giorno più felice
Tra i parametri considerati da Arnall figurano l’attività all’aperto, la natura, l’interazione sociale, i ricordi legati alle estati precedenti, la temperatura e l’attesa delle vacanze.[13]
(Fonte Wikipedia)