Racconti che sopravvivono di Eirene Campagna:28 gennaio auditorium I.C. “G.Romano”, ore 10.30
SI RINGRAZIA LA PROF.SSA ROSSELLA CERRONE PER LA COLLABORAZIONE
Eirene Campagna è una PhDstudent in Visual and Media Studies allo IULM, Milano, con una tesi dal titolo Per una rappresentazione critica della Shoah: quale memoria è ancora possibile.
Già durante la laurea triennale si è occupata di questioni che riguardano il tema vastissimo della memoria, concentrandosi principalmente sulla memoria della Shoah nei “testimoni di seconda generazione”, così come sono chiamati.
Ha scelto poi di specializzarsi in discipline dello spettacolo e, nello stesso tempo, di approfondire gli aspetti della memoria cominciando con l’analizzare e comparare film e spettacoli, fenomeni sociali e le varie e diverse commemorazioni pubbliche. Ha poi guidato un gruppo di lavoro sul campo di internamento di Campagna, che ha rappresentato un caso tanto singolare quanto importante di dialogo tra cittadini ed ebrei reclusi. Su questo progetto è riuscita a stringere una fattiva collaborazione con il “Goethe Institut” per un finanziamento in modo da completare le interviste agli eredi dei reclusi nel periodo delle leggi razziali.
Una parte del materiale raccolto è stato utilizzato per la realizzazione di una graphicnovel del 2019 dal titolo Redrawing stories from the past pubblicata da Baltic Comics Magazine š! #34.
Per il lavoro di tesi magistrale ha dato centralità al nuovo museo ebraico di Varsavia, il Polin, per l’eccezionale lavoro innovativo realizzato nell’allestimento e in particolare per come viene messa in spazio la memoria. In parallelo è occupata nel riordino dei manoscritti di Claudio Meldolesi che gli eredi hanno destinato al laboratorio di Antropologia Annabella Rossi: si tratta in particolare della vasta sezione su “Teatro e scienze umane”.
Nel 2019 pubblica la sua opera prima dal titolo Racconti che sopravvivono. Le storie dei testimoni e del campo, dove riporta alla luce le vicende del campo di internamento di Campagna (Sa) e trascrive le interviste dei figli degli internati.
Ancora, nel 2019 studia come VisitingScholar alla Bezalel Academy e allo YadVashem di Gerusalemme e al Museo Statale di Auschwitz-Birkenau.
Attualmente i principali interessi di ricerca sono la rappresentabilità della memoria della Shoah e la comunicazione dei principali musei della memoria.
Ottant’anni fa, le leggi razziali. L’Italia cacciava i ragazzini ebrei dalle scuole e si attrezzava a sostenere l’alleato nazista nella soluzione finale. Crescono i collaborazionisti, i delatori, i carnefici, la zona grigia si rafforza e fioriscono anche da noi i primi campi che servono da trampolino verso lo sterminio delle camere a gas. Per fortuna in questa storia terribile e non ancora elaborata, ci furono delle eccezioni. E da una di queste prende l’avvio questo libro: si parte dallo straordinario incontro tra la popolazione di Campagna, un piccolo paese in provincia di Salerno, nei pressi di Eboli, dove un vecchio convento fu adibito a campo di smistamento, e gli internati ebrei. E procede alimentandosi di molte più storie tutte intrecciate tra loro – da quelle che hanno come protagonisti i “grandi” testimoni come Primo Levi, ma anche quelle piccole e minime. Il Museo della memoria e della pace permette di ricostruire quanto la popolazione di Campagna fece per salvare persone che erano uguali a loro ma condannate solo per l’impalpabile e invisibile motivo della “razza”, per dare poi la parola direttamente ai testimoni, come si dice, di seconda generazione.
(FONTE https://www.amazon.it/Racconti-che-sopravvivono-storie-testimoni/dp/8899906912)