NOTA SCIENTIFICA DI ERASMO VENOSI:
Una condizione essenziale nella gestione del ciclo dei rifiuti solidi urbani è rappresentata,dalla scelta del direttore tecnico. Un soggetto, che deve essere“opportunamente formato”: questoprevede la Circ. Min.1121 del 2019 (Linee guida per la gestione operativa degli stoccaggi negli impianti di gestione dei rifiuti e per la prevenzione dei rischi). ILDirettore Tecnico della gestione d’impianti,deve essere un soggetto in grado di gestire i differenti flussi di rifiuti in entrata in uscita, una corretta gestione dell’impianto, sia dal punto di vista normativoche di conduzione quotidiana.
(STIR A BATTIPAGLIA)
La minimizzazionedegli impatti ambientali si ottiene, per gli impianti che devono avere l’AIA ( autorizzazione integrata ambientale) attraverso le BAT (Best Available Techniques) o MTD ( Migliori Tecnologie Disponibili ) ,che mediamente ogni cinque anni la Commissione UE pubblica sulla GUCE. Le ultime Bat, alle quali gli impianti dei rifiuti devono adeguarsi, sono quelle, che con Decisione dell’agosto 2018 la Commissione Europea ha emanato. La verifica dell’efficienza dell’impianto è garantita dall’attività definita, nel Piano di Monitoraggio. Bat, Piano di Monitoraggio, Volumi massimi di rifiuti trattati sono contenuti nelle prescrizioni dell’AIA, che come noto rappresenta le criticità del processo industriale. Criticità CORRETTE con le BAT,tenendo conto della norme di qualità ambientale contenute nella pianificazione ambientale regionale ( Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria e di quella delle Acque )
.Il Sindaco può chiedere ilriesame dell’Aia, qualora lo ritenga necessario nell’interesse della salute pubblica e tramite un motivato provvedimento, corredato dalla relativa documentazione istruttoria e da puntuali proposte di modifica. Sul piano sanitario è lo studioSENTIERI (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio di Inquinamento) dell’ISTITUTO SUPERIORE di SANITA,a evidenziare che sono12 mila i morti, in più tra il 2006 e il 2013 per l’impatto da inquinamento nei 45 siti di interesse nazionale. Inquietante è la mancata messa a punto di un sistema di tracciabilità dei rifiuti, onde prevenire fenomeni di gestione criminogena e gestione, ad elevato impatto ambientale dei rifiuti.
Venti anni fa fu pensato e progettato ilSISTRI (Sistema di controllo della Tracciabilità dei Rifiuti) , mai fatto funzionare e soppresso dal gennaio dello scorso anno come “ NORMA”. IL nuovo sistema SISTRI fondato sulla TECNOLOGIA GPS e,di nome ARGO (doveva essere attivo entro la primavera del 2019. Tutto bloccatocome il SISTRI UNO! Da 20 anni le mafie fanno affari d’oro con i rifiuti, ma la TRACCIABILITA è sempre rimandata. Nella città di Eboli sono 1369 i codici 048.
E’ il codice delle neoplasie. Sono quasi tutti concentrati, in un’area del territorio in passato oggetto di elevati impatti da rifiuti di ogni tipo. Lo studio SENTIERIdell’Istituto Superiore di Sanità dimostra la correlazione rifiuti/patologiegravi. In 7 km Eboli/Battipaglia , 40 impianti di rifiuti, un impianto di compostaggio , lo STIR ( Stabilimento di Tritovagliatura ed Imballaggio Rifiuti ) , discariche abusive e siti inquinati da bonificare. In una discarica esaurita di Eboli , forse anche radioisotopi come emerso dal processo Cernobyl a Santa Maria Capua Vetere. Sono 413 mila letonnellate di rifiuto indifferenziato, tra Eboli e Battipaglia e più del 50%dellafrazione organica prodotta dall’intera provincia,èlavorata nelle due città.
( IMPIANTO COMPOSTAGGIO DI EBOLI)
Il 4 gennaio del 2016 sul BURC della Regione Campania fu pubblicato, l’adeguamento del Piano Regionale Rifiutie il contestuale inizio della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) per “ MISURARE” la SOSTENIBILITA del PIANO . A tutt’oggi non risulta conclusa la procedura di VAS, senza la quale non ci può essere né adozione da parte della Giunta Regionale e nemmeno approvazione da parte del Consiglio Regionale. La VAS misura gli impatti ambientali del PIANO RIFIUTI e PRESCRIVE le MISURE, per IMPEDIRE e COMPENSARE gli EFFETTI AMBIENTALI NEGATIVI. Infine come noto la Corte di Giustizia UE con sentenzadel 4 marzo 2010 (causa C-297/2008) e del 16 luglio 2015 (causa C-653/13), ha condannato la Regione per mancata chiusura del ciclo dei rifiuti,al pagamento la multa di 20 milioni e a una penalità giornaliera ( scattata da luglio 2015 di 120 mila euro, per ciascun giorno di ritardo fino alla chiusura del ciclo. Tuttora non chiuso!