La situazione di crisi sta ormai interessando tutto il settore dal mercato dei prodotti ortofrutticoli, a quello lattiero-caseario, al florovivaismo.
Con la chiusura delle attività commerciali prima in Italia e poi nel resto dell’Europa e con la successiva chiusura delle frontiere verso l’Austria, la Germania, la Francia, ecc. si è avuto un fortissimo calo del fatturato con relativa perdita di prodotto in azienda essendo deperibile.
Le aziende agricole e agroindustriali locali sono ormai in ginocchio e il perdurare dell’emergenza sanitaria richiede ulteriori e più massici interventi urgenti sia da parte del Governo che da parte della Comunità Europea in favore delle nostre imprese per evitare il loro fallimento.
Le misure a sostegno del settore agricolo e agroalimentare appena varate dal governo (Decreto Legge n. 18 del 17/03/2020) che vanno dalla dotazione finanziaria di 100 milioni di euro messa a disposizione del MIPAAF per far fronte alle crisi delle filiere, ai 100 milioni di euro messi a disposizione per favorire l’accesso al credito, dall’anticipo degli aiuti PAC innalzato al 70% per le aziende agricole per circa 1 miliardo di euro, alla sospensione delle scadenze fiscali e previdenziali anche per le imprese agricole, dalla sospensione delle rate dei mutui e degli altri finanziamenti a rimborso rateale fino al 30 settembre (anche perfezionati tramite cambiale agraria) per le aziende del settore primario, alla cassa integrazione in deroga anche per gli operai agricoli con la previsione di tutele anche per gli stagionali e al finanziamento per le imprese agricole sfruttando i fondi di garanzia per le PMI.
E stato inoltre preventivato dal Governo anche un ristoro dei danni legati al calo dei fatturati che sarà oggetto di un nuovo decreto previsto ad aprile ma bisogna far presto prima che sia troppo tardi. Raccogliamo infatti da giorni il grido di allarme degli imprenditori agricoli che dopo i risultati negativi della campagna invernale si trovano a dover fronteggiare una nuova e ancora più grave crisi di portata mondiale.
Il Decreto Legge “Cura Italia” appena pubblicato in G.U. ha previsto i primi aiuti in favore del comparto agricolo e agroindustriale ma riteniamo che queste misure siano un buon punto di partenza ma insufficienti a superare questa crisi terribile che stiamo attraversando e facciamo appello, alle associazioni di categoria e a tutte le istituzioni Regione, Governo e Comunità Europea di fare presto varando nuovi interventi per evitare il tracollo del settore e la chiusura delle numerose aziende agricole e agroindustriali presenti nella Valle del Sele.