Il 16 aprile 2020 in <<L’aria che tira>>, programma d’attualità condotto da Myrta Merlino su “La7”, riprendendo la notizia dall’agenzia ANSA del giorno precedente, è stata evidenziata, fra le tante cose negative che hanno investito il nostro paese a causa del “Coronavirus”, la bontà dell’ospedale Cotugno di Napoli, Il nosocomio napoletano è stato definito un’”Eccellenza ospedaliera”, perché a tutt’oggi non ci sono contagiati tra il personale medico che comprende ben 600 persone, pur ospitando duecento ricoverati per “Covid-19”. Il fotografo dell’ANSA, Ciro Fusco, riporta la sua impressione dopo aver visitato e immortalato alcuni comportamenti del personale medico nell’ambito della struttura: <<C’è l’organizzazione alla base di tutto, nei corridoio, nei reparti, nelle stanze dell’Ospedale Cotugno di Napoli. Decine di medici e infermieri che si muovono, ognuno segue il proprio percorso, ognuno sa di quale paziente occuparsi in quel momento>>.
In verità, la notizia era nota negli Stati Uniti sin dal primo aprile grazie “SKY USA”; la testata giornalistica, infatti, partendo da un ricovero di un contagiato bresciano in vacanza a Ischia, descrive i comportamenti tra il personale medico e il loro approccio con i pazienti. Persino il titolo dell’articolo lascia poco spazio a dubbi, riassumendo in se “tutta la notizia”:
“Qui i medici non si infettano. E’ l’ospedale migliore d’Italia contro il coronavirus”.
Poi si legge che <<Questo ospedale è un’eccezione nel sud del paese… Mentre il diffondersi dell’epidemia ha colto tutti di sorpresa nel nord e il personale medico si è trovato senza protezioni, le cose in quest’ospedale sono andate diversamente. “Siamo stati portati, completamente vestiti di tute e occhiali di protezione”, in una delle loro Unità Intensive. ‘Qui siamo a un livello completamente differente’ (il grassetto è del redattore) rispetto a tutto quanto visto finora>>.
Gli inviati statunitensi hanno potuto costatare come il personale è vestito. È una riflessione di un’esperienza diretta, non raccontata da terzi, perché affermano: “Siamo stati portati, completamente vestiti di tute e occhiali di protezione… in … Unità Intensiva…”. I visitatori hanno potuto verificare la routine giornaliera sempre uguale, ma dove ognuno sa’ sempre cosa fare.
È un ingranaggio perfetto contro il contagio sin dall’ingresso, come affermano gli inviati di “SKY USA”: <<Passiamo sotto un macchinario di disinfezione che sembra lo scanner di un aeroporto, ma che ti pulisce completamente>>. A seguire, notano che tutto lo staff indossa maschere “super avanzate simili a quelle antigas”, diverse, quindi, da quelle normalmente indossate negli altri ospedali. Indossano tute mimetiche in modo che medici e infermieri siano realmente isolati; così, hanno potuto comprendere il perché fra il personale medico del Cotugno non c’è alcun contagiato; ciò è emerso ancor di più quando hanno sperimentato di persona nella visita dei reparti con gli operatori sanitari, con i quali “hanno vissuto” il protocollo giornaliero come si assistono i pazienti. Lascio al lettore le parole dirette dei giornalisti ospiti: <<Avvertiamo un improvviso cambiamento. Un infermiere ci passa disperatamente veloce accanto con una siringa. Un paziente all’interno di una camera è improvvisamente peggiorato. Possiamo vedere che prepara un’iniezione fuori dalla stanza del trattamento. Non entra mai nella stanza ma comunica attraverso una finestra collegata col paziente. Questi non escono mai dalle loro stanze durante la crisi, e questo è uno. Quando è pronta, la medicina passa attraverso una porta a compartimento. Ricordate: non è mai entrato nella camera, non ha toccato niente e nessuno, ma immediatamente si toglie guanti e camice. L’attenzione ai dettagli è costante>>.
Oggi, il “Covid-19” ha fatto emergere le vere falle negli ospedali italiani, le cui eccellenze, spesso, sono dettate più dalla propaganda che dalla verità substanziale (che sta sotto) o di base. È pur vero che “la pubblicità è l’anima del commercio” ma in campo sanitario gli interessi devono essere messi da parte perché creano danno all’economia (privatizzazioni scellerate) e alle vere eccellenze ospedaliere, come il Cotugno. Così, va a finire che le vere “Eccellenze sanitarie” sono oscurate; mentre, la mediocrità ospedaliera è pubblicizzata, invertendo l’ordine dei valori nel campo.