Eboli, Capaccio e Agropoli garantiscono: “Avranno pari dignità anche i comuni più piccoli”.
Si è riunita ieri mattina la conferenza dei sindaci dei comuni afferenti al Sub ambito distrettuale per la gestione dei rifiuti “Piana del Sele _ Porta del Cilento”, così come individuato dall’Eda.
L’assemblea dei sindaci è stata convocata dal primo cittadino di Eboli, Mario Conte, in qualità di rappresentante del comune più popoloso. Il Sad raccoglie ben 20 comuni (Agropoli, Albanella, Altavilla, Bellosguardo, Capaccio, Castel San Lorenzo, Cicerale, Eboli, Felitto, Giungano, Laureana, Lustra, Monteforte Cilento, Ogliastro, Perdifumo, Prignano, Roccadaspide, Rutino, Torchiara, Trentinara).
Obiettivo dell’incontro – a cui erano presenti i sindaci Giuseppe Orlotti – Giungano, Bernardo Mottola – sindaco Monteforte Cilento, Francesco Alfieri – sindaco Capaccio Paestum, Gabriele Iuliano- sindaco Roccadaspide delegato anche per il Comune di Trentinara, Giuseppe Scorza – sindaco Castel San Lorenzo con delega anche per il Comune di Felitto, Giuseppe Parente – sindaco di Bellosguardo, Adamo Coppola – sindaco di Agropoli, Massimo Farro – sindaco di Torchiara con delega anche per il Comune di Laureana, Michele Apolito –vicesindaco Ogliastro Cilento, e l’assessore all’Ambiente di Eboli Nadia La Brocca– era l’approvazione delle modifiche alla convenzione che ne regolerà il funzionamento che dovrà poi essere approvata dai rispettivi consigli comunali e ratificata dall’Eda.
Alla convenzione proposta dall’Eda, infatti, i sindaci hanno deciso di apportare alcuni emendamenti che serviranno a dar loro maggiore autonomia nelle scelte delle modalità di gestione. Secondo i primi cittadini, infatti, optare per un gestore esterno oppure in house, non è opzione da sottovalutare, ma da scegliere tenendo in considerazione non solo le singole realtà esistenti, sia per quanto riguarda l’efficienza del servizio di raccolta e smaltimento, sia per la garanzia nei confronti dei lavoratori già occupati, ma anche i costi da affrontare. Anche per questo motivo i primi cittadini hanno concordato su un sistema di voto misto, che terrà conto sia del numero dei comuni presenti che della popolazione residente in ciascuno, bilanciando i due criteri per ogni decisione da adottare.
Ma dall’incontro, che ha portato dunque all’approvazione della convenzione così modificata, è emersa anche una grave preoccupazione ed una sintonia di intenti.
«Non intendiamo creare un nuovo carrozzone che non solo potrebbe farci ritrovare di nuovo con la spazzatura in strada ma anche con un dissesto finanziario» – ha precisato Conte.
«Abbiamo fatto passi avanti enormi nella raccolta differenziata – ha aggiunto Alfieri – e non vogliamo vengano vanificati».
«Tutti i comuni hanno difficoltà di bilancio nella riscossione della Tari – hannodetto coralmente i sindaci – e riversare i costi della tariffa su un unico ente potrebbe significare portarlo velocemente al collasso».
«Approviamo velocemente la convenzione – ha aggiunto Gabriele Iuliano – perché è necessario gestire in proprio il servizio».
Una posizione condivisa da tutti i sindaci presenti che negli ultimi anni hanno raggiunto percentuali molto alte di differenziata e gestiscono anche le difficoltà di bilancio delle famiglie di ogni comune, aumentate dalla crisi recente. Tra i loro obiettivi l’efficienza, ma anche poter ridurre i costi delle tariffe per i cittadini.
I sindaci, quindi, trasmetteranno la convenzione all’Eda e riuniranno i rispettivi consigli comunali per l’approvazione. Quindi si metteranno al lavoro per individuare la miglior forma di gestione associata.
Secondo i primi cittadini, infatti, bisognerebbe lasciare all’Eda solo la gestione degli impianti, ma non i servizi territoriali.