SARDEGNA MISTERIOSA: Il Castello dei Malaspina – di Sara Carvone
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SARDEGNA MISTERIOSA: Il Castello dei Malaspina – di Sara Carvone

Viaggio nella Bosa dell’XI secolo

La prima cosa che si può notare quando si giunge a Bosa – oltre al magnifico fiume Temo che percorre il paese e finisce per sfociare nel mare – è l’imponente castello che domina incontrastato dall’alto.  Come ormai avrete certamente intuito, luoghi così antichi racchiudono e paiono sussurrare antichi misteri che quest’oggi cercherò di svelare tra queste pagine. Eretto in cima al colle di Serravallenel 1112 dalla ben nota e nobile famiglia toscana dei Malaspina stabilitisi nell’Isola a metà dell’XI secolo, si narra che il marchese per gelosia costruì un sottopassaggio affinché – dal castello alla cattedrale – la moglie andasse in chiesa senza incorrere nel rischio di incappare in sguardi indiscreti, soprattutto se appartenenti al sesso maschile. Un giorno in preda a un raptus le tagliò le dita delle mani e avvolgendole in un fazzoletto, scordato l’atto compiuto, le tirò fuori dalla tasca davanti agli amici venendo così scoperto e imprigionato. Secondo la leggenda alcune rocce del castello sarebbero gli stessi testimoni impietriti dall’orrore o le dita pietrificate della marchesa, il cui spirito vaga ancora tra le antiche rovine. Leggenda o no, è innegabile che all’interno della fortezza si senta l’aura delle sue vicende storiche: di fatti il castello faceva parte del giudicato di Torres per poi passare ai giudici di Arborea e nonostante subì varie modifiche prima del lento abbandono, la struttura si è ben conservata. La fortificazione, come già accennato, fu realizzata in più fasi. Nel XII secolo furono erette una torre e parte delle mura a nord, nel XIV la torre maestra e successivamente un tempo di tre piani, realizzata dallo stesso architetto della torre dell’Elefante e San Pancrazio ovvero Giovanni Capula. Sotto il dominio aragonese si aggiunse una torre pentagonale in trachite grigia e rossa e – all’interno delle mura – vi è la chiesa di Nostra Signora de sosRegnosAltos, impreziosita da affreschi spagnoli. Qua, ancora oggi, si svolgono a fine settembre suggestive celebrazioni e credetemi se vi dico che da queste mura si gode di una vista mozzafiato: antiche concerie, facciate ricche di colori e Bosa vetus situata all’interno, vicino alla chiesa romanica di san Pietro extra muros, nell’attuale località di Calmedia.