Articolo editato nell’edizione odierna de “Le cronache del salernitano” a firma di Giuseppe Sanfilippo.
A poco più di 5 anni dalla sua morte Eboli ricorda un maestro del lavoro, una persona che ha dedicato molto del suo tempo all’arte degli orologi e alle sue evoluzioni, “Alfonso Giusti”, un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nel settore dell’artigianato e della cultura locale portando avanti una tradizione che ha affascinato appassionati e collezionisti nostrani. Un perfezionatore che attraverso la grande conoscenza, acquisita negli anni affianco al suo istitutore e guida Antonio Boffa, era unico nel mestiere di mastro orologiaio non solo per la sua abilità tecnica, ma anche per la passione e l’ impegno che metteva nel suo lavoro, sostenuto dal suo naturale altruismo a trasmettere il sapere.” Il suo sorriso sull’uscio della sua bottega sono alcune tra le cose “belle” di Eboli. Un ricordo sentito e un doveroso tributo a un illustre concittadino, conosciuto e amato da tutti, che per le sue attività, che spaziavano nel campo religioso, sociale e sportivo, ha lasciato una impronta indelebile nella nostra città. Maestro nell’arte e nella vita – ricordano i suoi vecchi amici”. Da molti anni Alfonso Giusti si era avvicinato al mondo della scrittura componendo volumi religiosi, spesso coadiuvato da Don Marcello Stanzione, Parroco della chiesa di Santa Maria La Nova in Campagna, con testi che appartenevano alla sua preparazione religiosa sviluppata già da piccolo nelle tante comunità a cui era legato. Da tempo aveva approfondito la sua formazione sui temi dei santi e degli angeli, la frequentazione alla comunità religiosa di Santa Maria La Nova era stata la spinta a un accrescimento della sua dottrina, trascinandolo su composizioni di volumi su San Michele Arcangelo, San Giuseppe, San Francesco, sugli Angeli e tanti altri, e contribuendo con una sua opera alla conoscenza dei Santi Cosma e Damiano tanto amati dagli ebolitani. “Conservo un ricordo riconoscente verso Alfonso. Spesso nel pomeriggio si rendeva disponibile nel suo negozio in una trascrizione di un paio d’ ore di brani per i miei libri. Un uomo sensibile e benevolo – ricorda Don Marcello Stanzione”. Diplomato perito industriale aveva sempre mantenuto una forte preparazione nel campo della letteratura Francese, Spagnola e Italiana mostrando un’ottima versatilità nel parlare la lingua francese dalla quale aveva tradotto molti testi religiosi. ”Con grande emozione e commozione, ho letto i tanti attestati di stima ricevuti per mio papà. Il bene e l’affetto a cui è stato dedicato è segno che ha fatto qualcosa, forse davvero tanto per Eboli, per gli ebolitani, e per coloro che l’hanno conosciuto. La morte non porta mai completamente via la persona amata, rimane la sua opera che ci incoraggia con forza ad andare avanti. La perdita di Papà è stata una cosa davvero tremenda per me, dovendo dire addio non solo ad un padre, ma al mio migliore amico, un leader, una guida. Era una gran bella persona, dava sempre tanto a tutti, senza aspettare nulla in cambio. Mi diceva: bisogna far del bene nella vita, anche se si riceve poco, ricorda quel poco bisogna dividerlo – rammenta il figlio Francesco”. Alfonso Giusti era padre di due giovani che, dopo la scomparsa della moglie avvenuta poco tempo prima a causa di quelle malattie che fanno tremore solo ad annunciarle, sono rimasti ancora più uniti e vicini. Un dolore immenso che colpì lui e i suoi figli che ancora in giovane età si sono visti strappati dal destino prima la madre e poi, improvvisamente il padre. “L’ultimo dei maestri orologiai, persona onestissima e professionale , non dimenticherò mai i rintocchi dei vari orologi che aveva in negozio. Era un punto di riferimento importante per la vita sociale ebolitana. A cavallo degli anni 70 e 80 è stato ideatore insieme all’indimenticabile Antonio Boffa, ed altri amici, di attività ricreative che avevano dato vita ad appassionanti incontri laboratoriali, dove si sviluppavano creazioni e idee artigianali condividendone la conoscenza – ricorda Pino De Martino”. Alfonso Giusti è menzionato anche come il Patron di una scuola calcio che nella città di Eboli aveva il compito di formare ragazzi da avviarli alla sana cultura dello sport, fu il Presidente dell’Evolese una società calcistica molto amata in città: ”Dobbiamo andare fieri di questa nuova realtà, che occorrerà difendere e portare avanti tutti insieme collaborando con questi magnifici ragazzi –diceva in quei tempi ”. Alfonso Giusti, nell’agosto del 2019, dentro le mura domestiche della sua casa, colto da malore improvviso morì all’età di 65 anni, lasciando i suoi due amati figli Lucia e Francesco.
GIUSEPPE SANFILIPPO