Come specificato nel titolo, l’avv. Laura Avella, che in questi mesi ci ha deliziato con le sue dotte analisi su tutti i riverberi possibili della pandemia causata dal covid-19, in uno stile metà prosa e metà poesia, con questa ultima sua disamina, conclude per mezzo di tale ultima fatica, tutti gli aspetti ad esso collegati: sociali, psicologici, ed economici del famigerato Coronavirus.
La nostra preziosa editorialista, nonché collaboratrice della rivista “Il Saggio di Eboli”, fondata dal Cav. Giuseppe Barra, è da rimarcare, oltre ad essere un affermato legale in quel di Partenope, ella è anche una stimata attivista culturale in tutta la provincia di Salerno, segnatamente per la sua terra di origine, ovvero il bellissimo Cilento, patrimonio dell’umanità, di cui è una degli elementi di spicco dell’associazione ViviCilento, sodalizio il quale coltiva nelle sue corde la finalità nobile di promozionare, la cultura, le tradizioni e l’enogastronomia di questa bellissima terra.
Naturalmente con la cara amica Laura, continueremo la nostra collaborazione per tutto il periodo estivo, trattando altri temi di interesse generale.
BUONA LETTURA!!!!
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‘Chi tene ‘o mare….’, cantava il grande Pino.
Beh! Tutti vorrebbero andare in vacanza: chissà se si potrà partire!
Questo è stato il pensiero quando il freddo di questi mesi ha lasciato il posto al sole e il bel tempo ci ha fatto tornare a sognare.
Il mare è bello anche d’inverno, anche quando quest’anno non si poteva vedere, non si poteva toccare, ma soltanto immaginare perché eravamo sempre chiusi in casa, o in fila davanti ai pochi negozi aperti o a passeggio per i bisogni del cane.
Mare, mare! Che bello arrivare verso il mare accelerando la moto e guardare le onde.
Ma la vacanza diventava sempre più un sogno: la distanza, il plexiglas, la piattaforma e poi il bagno con la mascherina.
Poi per paura di non poter godere del sole e il relax, i sogni sembravano finire infondo al mare, e nel più profondo del sordo silenzio.
Ma ecco, ormai inaspettato arriva il vento d’estate, quello che senti sulla pelle e non puoi non pensare che tutto dovrà passare perché bisogna colmare l’attesa.
L’amico aspetta di rivederci; e il fidanzatino del borgo antico chissà come sarà cresciuto. E poi il costume nuovo dell’adolescente, e il secchiello e le formine per i bambini già pronti con gli occhialini. Anche la casa delle vacanze aspetta di essere abitata, dopo essere stata abbandonata per un anno intero.
Un dramma collettivo che non trova fine: il mondo è cambiato e ancora cambierà.
Ma il mare non si tocca: lui é limpido, bello e cristallino.
Il covid non sta uccidendo il mare, ma la speranza di poterci andare.
I soldi non sono molti, i problemi sono tanti la ripresa è molto lenta, ma i ragazzi non vogliono aspettare e da Firenze a Milano, da nord a sud, sognano il mare, mentre ogni porto aspetta di veder ripopolare la banchina.
Gli italiani, gente di mare,ora sono improbabili prigionieri delle città.
Il vento d’estate aleggia.
Il lido, l’ombrellone e il lettino ci aspettano: ogni volta che si vede il mare ci si sente meno soli.
Prendiamoci i nostri spazi, ma non rinunciamo all’immenso blu. Quale distanza occorre rispettare per avere la pelle più colorata e dal sapore di sale?
Oppure Vacanze Romane al posto di un’estate al mare, tutto fuorché non annegare nel dubbio del ritorno del virus. Un dubbio: chi vuol fare di tutto per non farci dormire e per farci arrabbiare?
Assistiamo, curiosi, dove porterà questo dramma collettivo.
Non si può bloccare, non si può fingere che non esista, anzi, sembra che comandi senza distinzioni.
Tutto quello che è successo e che succede accade ovunque, ecco perché bisogna tenere presente che, chi tiene al mare, non può aspettare: ha propri sogni da inseguire e si porta sulla riva guardando l’orizzonte per realizzare quell’idea di libertà.
(Laura Avella)