1° Maggio: una ricorrenza che passa in sordina?
Eboli Lavoro Politica

1° Maggio: una ricorrenza che passa in sordina?

Sembrano oramai anni luce i tempi in cui il primo maggio era celebrato con tutti i fasti che meritava: comizi pubblici, manifestazioni culturali ed un insieme di eventi che onoravano una ricorrenza celebrativa internazionale quella del lavoro. Ora senza indugiare alle origini anglosassoni del gemello ‘Labour-Day ed indipendentemente alle famiglie ideali- ideologiche a cui si appartiene, occorre stigmatizzare come  in un momento come questo ci ritroviamo ad un bivio amletico, tra la crescita con l’uscita definitiva dalla crisi (causata quindici anni fa dei titoli sub prime negli Stati Uniti e proseguita con il Covid e ora con la guerra nell’est Europa)  oppure ci rassegneremo ad una lenta agonia sociale. Noi siamo di fronte ad un’occasione storica ed i governanti nazionali, regionali e amministratori locali tramite il Recovery Found, circa 200 miliardi di euro di cui un terzo a fondo perduto, potranno istruire dei progetti finalizzati alla crescita strutturale del comparto economico, con un occhio particolare al settore sanitario ed assistenziale vista la perdita di reddito ed i milioni di Italiani ridotti oramai in povertà, senza prospettive per il futuro, ove anche una semplice terapia è divenuta inaccessibile, che fa il paio ad una ridotta spesa alimentare. Nella nostra amata cittadina, Eboli, diversi commentatori segnalano come si sia perduta quasi una generazione, quella dei trentenni; difatti abbiamo subito una deflessione di oltre 4.000 residenti in pochissimi anni simile all’emigrazione del dopoguerra, una fuoriuscita di giovani cervelli e anche meno giovani, i quali si sono formati sul territorio e che andranno ad arricchire altre parti, sia di d’Italia che all’estero. L’appello adesso è rimanere concentrati sulla problematica del lavoro declinato in tutte le sue forme, e delle stringenti politiche sociali;  pertanto noi dell’Associazione Comunicare con le nostre due emittenti, principalmente con la sua ammiraglia Radio Città 105 e questo Magazine, denunceranno sempre le manchevolezze in oggetto, ma parimenti e senza remore alcune, elogeremo le iniziative concrete che verranno poste in essere. Ricordiamo che i nostri microfoni egualmente le piattaforme digitali, saranno sempre aperte ai portatori di interessi del territorio: comitati di quartiere, comitati spontanei, associazioni etc.. Perché noi siamo per il popolo e con il popolo, priva di melensa retorica, ma dimostrandolo ogni giorno con la nostra modesta attività editoriale. Viva il primo maggio, Viva il lavoro, Viva la dignità umana!

(Marco Naponiello)