CASO DI TUBERCOLOSI OSPEDALE DI EBOLI: PARLA SCOTILLO, FISI-USAE
Eboli Sanità Sindacato

CASO DI TUBERCOLOSI OSPEDALE DI EBOLI: PARLA SCOTILLO, FISI-USAE

COMUNICATO STAMPA FISI USAE

Eboli. SS. Maria Addolorata. Ancora una volta un caso di tubercolosi trattato in un reparto di degenza in luogo di un reparto specialistico. Oggi si vocifera, in tutto l’Ospedale, che un caso di Tubercolosi miliare (un’infezione contagiosa causata dal bacillo di Koch, l’agente eziologico che si diffonde nei polmoni e grazie al sangue in tutto il corpo.

Si tratta in realtà di una sepsi tubercolare), sia in trattamento in un comune reparto di degenza, in questo caso il reparto di Medicina. La preoccupazione dei pazienti, sale ora dopo ora, stante la contagiosità potenziale della malattia.

È chiaro che, prima della effettiva diagnosi, non si può agire di conseguenza per isolare il paziente” dichiara Rolando Scotillo “una volta diagnosticata, però, il paziente va trasferito in un reparto idoneo e non in appoggio. In realtà il paziente dovrebbe essere inquadrato come diagnosi al pronto soccorso e non transitare, seppur in appoggio, in un reparto di degenza e nel caso non ci fossero posti letto immediatamente trasferito in altro nosocomio.

In realtà non dovrebbe esserci nemmeno carenza di posti letto, ma si sa, in una regione situata all’ultimo posto insieme alla Calabria per qualità del sistema sanitario tutto è possibile. Sempre più ultimi….oramai solo il presidente della regione Campania – De Luca – crede nel suo slogan < mai più ultimi > , la realtà è invece altra cosa…”