Eboli

Eboli 2025: ritornano i Fucanoli, il sacro rito si rinnova

today19 Marzo 2025

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Radio Città 105 sarà presente in questa manifestazione di popolo.

EBOLI – La festa di San Giuseppe che si celebra tradizionalmente il 19 Marzo, chiamata anche “Festa del Papà” ha delle origini che si perdono nella notte dei tempi, ossia alla tradizione pagana, dunque alle consuetudini ante-Cristianesimo. Infatti il 19 Marzo è astronomicamente l’antivigilia dell’equinozio di Primavera, periodo di celebrazione dei baccanali, ossia i riti dedicati a Dionisio, a fini propiziatori della fertilità, umana e dei campi, ove ci si concedeva ad atteggiamenti molto licenziosi, in simbiosi ai riti di purificazione agraria, e la tradizione dei falò caratterizzava una mutazione ciclica nell’incenerire dei residui del raccolto, evocativamente muore il vecchio per far nascere il nuovo, sono ancora diffusi in molte regioni, una simbologia che evoca il ciclo perenne di morte-nascita.

 

Secondo un’altra tradizione, San Giuseppe, non solo è designato come il patrono dei falegnami e degli artigiani, ma è anche il protettore dei poveri, a cagione del racconto evangelico dove a Giuseppe e Maria fu negato un riparo per il parto durante la migrazione dovuta al Censimento di Tiberio nel 6 d.C. Quivi nelle Regioni meridionali, insiste l’usanza di invitare persone indigenti il 19 di Marzo al cosiddetto banchetto di San Giuseppe, ed in questa ricorrenza Il padrone di casa serve i suoi bisognosi ospiti, i quali siedono alla tavola benedetta da un sacerdote cattolico.

 

Anche Eboli per il 14simo anno consecutivo, in ben 4 località cittadine (ad unire cosi metaforicamente il centro con le periferie), per volontà dei comitati di quartiere in simbiosi con il patrocinio comunale, si svolgeranno diversi falò nel classico rito serale che nell’antica e nobile città di San Vito, si chiamano Fucanoj e non Fucanoli, termine in voga nella vicina Campagna.

Un falò dei desideri che come ad ogni edizione è accompagnato dai “desiderata” dei presenti: Pertanto il fuoco arde e la festa popolare si anima, e come tutte le feste popolari degne di tal foggia, esse anelano a far distrarre i cittadini dal tran-tran quotidiano e parimenti propugnare le antiche tradizioni. Infatti quivi si degustano i prodotti tipici dell’antica tradizione culinaria popolare: non mancheranno di certo tra le mani dei commensali, la profumata e piena di sapore lagana e ceci, l’intramontabile panino con broccoli e salsiccia, accompagnati con un vino rigorosamente rosso e pastoso, finendo poi in crescndo con le “delikatessen”, le leccornie regine dell’appuntamento serale, che si chiamano zeppole di San Giuseppe, sapientemente cucinate e preparate dalle donne del posto che per l’occasione sono diventate cuoche ed intrattenitrici, il tutto faranno da padroni la musica, i canti e tanta allegria a prestare un contorno ritmato. Infine si attenderà che si è consumata l’ultima fiammella di quel fuoco amico, auspicando che tutti possano esaudire i propri sospirati desideri, salutando cosi la Primavera portatrice di nuove energie, di nuovi progetti, di nuove speranze.

Ed infine un particolare augurio va a tutti coloro che portano questo splendido nome con un occhio particolare alla signora Pina Sorgente moglie del nostro presidente Giovanni Nigro a Luella Giuseppina Mazzara nostra collaboratrice e dal suo amato nipote Giuseppe e al figlio del nostro marketing manager Marco Forlenza anche lui che porta il nome del padre putativo di Gesù. Inoltre Un abbraccio a tutti i padri che ogni giorno tra mille difficoltà cercano di portare avanti una famiglia i tempi sono difficili e il ruolo dei genitori assume ancora più importanza.

Marco Naponiello

Scritto da: Marco Naponiello

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