Eboli & case popolari Acer: il dramma della signora Giuseppina
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Eboli & case popolari Acer: il dramma della signora Giuseppina

Articolo pubblicato nell’edizione odierna de “Le cronache del salernitano” a firma di Giuseppe Sanfilippo.

Eboli. Nei nostri racconti abbiamo più volte affrontato le condizioni di degrado in cui versano alcune zone della città. Spesso il quartiere Pescara, il rione della Pace e Paterno, sono al centro di forti discussioni per le scarse condizioni strutturali degli spazi abitativi. Situazioni di deterioramento o trascuratezza si stanno manifestando in vari aspetti, come nella qualità degli alloggi, l’inadeguatezza delle infrastrutture e l’impatto ambientale, cose che condizionano fortemente i più elementari criteri di vivibilità. Canale 5 in una delle sue rubriche ha mostrato proprio lo stato di deterioramento di un alloggio popolare delle palazzine ex IACP, del Rione della Pace, suscitando nel suo servizio sdegno e indignazione. Andato in onda lunedì 20 Gennaio all’interno della rubrica “l’indignato speciale” curato da Andrea Pamparana, ha mostrato le condizioni abitative a dir poco fatiscenti in cui vive Giuseppina Manfredonia signora di 94 anni, che afflitta da gravi patologie e con alle spalle due infarti , deve affrontare quotidianamente condizioni a dir poco riprovevole. Nel servizio la figlia Maria Rinauro metteva in risalto lo stato della casa che in alcuni punti, è impraticabile per le infiltrazioni d’acqua che, attraverso le murature e gli scoli del tetto, penetra in casa, mentre in altri ambienti e fin’ anche pericoloso per la caduta continua di grossi calcinacci . Una situazione che è velocemente salita alla ribalte delle cronache cittadine attirando la nostra attenzione. Per approntare anche noi un servizio e provare ad essere cassa di ridondanza di questo quadro increscioso, ci siamo messi in contatto con la Signora Maria Rinauro, che nel video di Canale 5 commentava perfettamente le cattive condizioni della casa, che nel rione della Pace si trova al quarto piano di via Largo Benedetto XV n 12: ” Abbiamo fatto una denuncia, diverse volte grosse rimostranze sulle condizioni di questo alloggio, ove vive anche mia sorella Daniela Rinauro che soffre di seri problemi alla schiena. In questo alloggio non si può vivere, è pieno di umidità , quando piove mia sorella deve usare le bagnarole per raccogliere l’acqua . Come può una povera vecchietta nel 2025 vivere in queste condizioni? Abbiamo contattato le istituzioni, sono quattro anni che chiamiamo senza risposta, ci hanno solo preso in giro. Abbiamo chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco per far constatare la situazione dell’alloggio che secondo me non rispetta i canoni di decenza abitativa. Noi chiediamo di essere aiutate a risolvere questa drammatica situazione sia per il benessere di mia mamma che di mia sorella, praticamente prigioniere in casa. Abbiamo più volte fatto richiesta di installare un ascensore ma ogni istanza fatta da noi non è mai stata presa in considerazione. Abitando al quarto piano senza un ascensore non hanno la possibilità di scendere. L’alloggio è freddo in inverno e caldissimo d’estate. L’appello che faccio, anche attraverso l’ausilio degli organi di informazione è di poter cambiare appartamento, per un trasferimento nei piani bassi, oppure di installare un ascensore. Mia mamma tra l’altro ha avuto due infarti, è portatrice di pace maker, è diabetica è ipertesa e altre cose che non sto a elencare. Mi affido alla bontà dell’ Agenzia Campana per l’edilizia residenziale di Salerno, di cercare al più presto possibile di risolvere questo caso a dir poco vergognoso una descrizione della situazione che in tale forma è stata più volte formalizzata all’ istituto, ma che purtroppo non ha avuto mai riscontri positivi – ci ha gentilmente detto Maria Rinauro in questa breve e allarmante conversazione”. Per questa situazione è intervento anche il sostegno del Garante delle persone con disabilità Carmen Carnevale, che esprimeva il suo disappunto su tale situazione: “Io come Garante delle persone con disabilità interverrò a supporto di questa famiglia. Inoltre sarà mia premura incontrarli per dare loro il mio sostegno, assistendoli nell’avvio di procedure che competono al mio ruolo, sperando che questa situazione si possa risolvere al più presto e nel migliore dei modi. Il benessere della persona prima di tutto. Vivere in un ambiente sano e godere della propria libertà é uno degli elementi indispensabili affinché una vita si possa definire dignitosa – commentava Carmen Carnevale”.

GIUSEPPE SANFILIPPO