Ci sono due città ormai.
Una che corre, la frazione più popolosa di S.Cecilia e una che arranca, il centro urbano di Eboli.
La notizia della chiusura dello sportello urbano di banca Bper conferma ulteriormente questa tendenza.
Era già in atto dagli anni ’90 e pochi se ne sono accorti.
Aumento della popolazione attraverso la presenza degli immigrati, crescita degli esercizi commerciali, sviluppo delle imprese agricole, apertura sempre maggiore di sportelli bancari.
Nelle prossime settimane S.Cecilia avrà ben 5 sportelli bancari mentre il centro urbano si fermerà a quattro.
E’ il segno di una effervescenza economica che il centro urbano sta smarrendo progressivamente e che la politica deve seguire provando a costruire strategie di riequilibrio economico.
La rinascita dell’agricoltura con prodotti a marchio e grandi aziende della quarta e quinta gamma stanno creando un clima positivo e di fiducia.
Il flusso veicolare lungo la statale 18 ritenuta dall‘Anas una arteria di interesse europeo migliorano gli scambi commerciali.
Le rimesse dei lavoratori impegnati in agricoltura moltiplicano le transazioni internazionali.
Bper che ha tra i suoi soci il gruppo Unipol sta scegliendo la nostra area urbana più ricca e dinamica.
Nei mesi scorsi era già avvenuto un fatto assai importante e significativo: il servizio di tesoreria comunale e’ stato aggiudicato alla Banca dei Comuni Cilentani che ha il suo sportello a S. Cecilia e non nel centro urbano di Eboli.
I segnali di una frattura economica nel tessuto cittadino sono evidenti da lustri.
La politica ci metta mano .
Stiamo rischiando di avere una città del lavoro e dello sviluppo e una città della burocrazia e di funzionari pubblici.