EBOLI. LA UIL-FPL CHIEDE L’INTEGRAZIONE DEGLI O.S.S. NEL REPARTO DI ORTOPEDIA DEL P.O. CITTADINO
Eboli Sanità Sindacato

EBOLI. LA UIL-FPL CHIEDE L’INTEGRAZIONE DEGLI O.S.S. NEL REPARTO DI ORTOPEDIA DEL P.O. CITTADINO

Vito Sparano referente ospedaliero della UIL -FPL: “Ricordo come già ribadito dalla uilf-pl più volte, che con delibera 171 del 14/2/2020 congiunta con l’azienda s. Giovanni Di Dio e Ruggì d’ Aragona si è ancora in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Di 150 posti di o.s.s. “

Oggetto: Integrazione personale OSS. U.O. di Ortopedia del P.O. Eboli (emergenza OSS)

La scrivente Organizzazione Sindacale UIL fpl riceve continuamente segnalazioni da parte del personale di ortopedia-traumatologia in merito alla grave carenza di personale di supporto OSS. Il reparto di ortopedia è costituito da 17 posti letto, inclusi i posti di ORL.

In aggiunta, la suddetta unità operativa garantisce non solo l’assistenza del paziente nell’immediato post-operatorio, ma assicura le prestazioni ed i servizi ambulatoriali sia di sala gessi che di pronto soccorso ortopedico.

la UIL fpl precisa che l’obiettivo principale della seguente nota è quello di migliorare il clima di lavoro, potenziando l’agire comune dell’équipe di cura e di migliorare la qualità delle prestazioni assistenziali. In particolare dare le risposte di alta qualità all’utenza che, sempre più attenta, esige piani di assistenza di eccellenza, concreti e realizzabili con personale qualificato.

Questo è possibile solo se nelle U.O. interagiscono risorse umane giuste e motivate, senza situazioni di stress che inficiano sulle attività assistenziali dell’équipe e che riversano il peso sul buon funzionamento della macchina assistenziale.

Attualmente il personale di supporto OSS presente in reparto è composto da n° 4 unità, di cui una unità in astensione anticipata e una unità con delle importanti limitazioni.

Considerato il tipo di patologia dei degenti, quasi sempre allettati e non deambulanti, si ha le necessità di avere un numero di OSS sufficiente per assicurare una assistenza efficace ed efficiente.

Gli infermieri devono continuamente sopperire tale carenza, distogliendo gli stessi dalle attività proprie del profilo professionale. Obbligandoli ogni giorno ad una continua e quotidiana deprofessionalizzazione.

L’enorme ed eccessivo carico di lavoro ricadente sugli infermieri e sugli OSS in servizio sia causa di stress e disagio psico-fisico che porta il professionista a non garantire un’assistenza di qualità con conseguenti rischi di errori professionali, sia in regime ordinario che soprattutto in condizioni d’urgenza e non permette al personale di garantire il rispetto della dignità dei pazienti.

La richiesta viene posta alla cortese attenzione del responsabile UOSD ortopedia e traumatologia dott. Antonio Cappelli. Si rimane in attesa di un suo riscontro.

Pertanto la scrivente Organizzazione Sindacale UIL

CHIEDE

Che venga adeguato il numero degli Operatori Socio Sanitari con l’assegnazione di personale idoneo a garantire il fabbisogno assistenziale ed in attesa l’autorizzazione ad utilizzare attività aggiuntiva e/o straordinario. Tale mancanza risulta al limite della sicurezza e della legalità. Si precisa inoltre, che l’infermiere:“può, e deve, svolgere le mansioni non proprie solo se lo stato di necessità e l’assenza dell’oss si presentano come imprevisti ed imprevedibili, per cui va escluso l’intervento dell’infermiere quando la presenza dell’oss è esclusa per PREVISIONE DI TURNO”.

Delegato RSU UIL FPL

Antonio Nassa                                                                                                            Segretario Sanità UIL FPL

dell’art. 3 comma 2 delD.Lgs. 39/1993.Gennaro Falabella