No all’assembramento di Agoraleontica a Eboli: non vale la pena incorrere nel rischio di coronavirus e dei virus fascistodi.
Come sezione territoriale “Valle e piana del Sele” dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), associazione antifascista per eccellenza, nata per difendere la memoria dei partigiani e dei valori della Costituzione come salute ed eguaglianza sociale, non possiamo esimerci dal denunciare che Il gioco non vale la candela: il rischio di Covid per l’assembramento voluto da Agoraleontica a Eboli sabato 31 ottobre non è suffragato da presupposti validi, nella forma e nella sostanza. Mentre resta alto il rischio di circolazione dei virus fascistoidi.
La forma è quella di una associazione (Agoraleontica), la cui matrice non solo è sovranista, suprematista bianca e omofoba, ma – per ammissione stessa dell’associazione – affonda le radici nella “militanza in CasaPound”. Fascistoidi, la cui sede di Bari è stata chiusa “per metodo fascista”.
Il fascismo e i suoi metodi del resto – è appena il caso di ricordare – non sono una opinione da portare in piazza, ma un reato!
Inoltre, pure la sostanza dell’appello lascia a desiderare, poiché, seppure le parti non illogiche delle premesse sono attinte spudoratamente a mani bassi da rivendicazioni del mondo dell’antagonismo sociale come il reddito di emergenza, esse mancano, nel complesso, di una argomentazione seriamente organica rispetto alle cause della circolazione del coronavirus (e quindi del suo contrasto: un inevitabile ormai – ahi noi! – distanziamento personale da cui devono scaturire misure di sostegno al reddito per chi soffre la crisi, e l’uso della mascherina): forse per non inimicarsi il mondo dei nomask e dei negazionisti sovranisti alla Salvini maniera? Inoltre, nulla si dice rispetto a dove i soldi vanno cercati: del resto non si è mai visto nella storia alcun fascismo chiedere il conto alle classi più abbienti. Anzi, i fascisti sono sempre stati dalla parte dei padroni nel bastonare lavoratori e precari. Altroché!
Insomma, sembra il solito modo fascista di cavalcare il malcontento, senza opporre una visione vera di resistenza al covid19 e alla crisi sociale che deriva dalla pandemia.
PS non giunga intempestivo il nostro contro-appello: ma c’era esigenza di evitare pubblicità all’evento con la contrapposizione fascisti e antifascisti, perché l’Italia il conti col fascismo li ha chiusi il 25 aprile 1945, suggellandoli, di poi, con la Costituzione antifascista.
Eboli, 31/10/2020
sezione territoriale “Valle e piana del Sele ANPI