“Sui fondi per gli agricoltori c’è un blocco infinito in Campania. L’incompetenza della classe politica che governa la Regione sta portando al collasso di un intero comparto”. Così Lucia Vuolo, europarlamentare della Lega, torna a fare luce sulla gestione dei finanziamenti destinati al settore strategico per l’intera regione.
“I numeri parlano chiaro e partono dallo scandalo dello scorso aprile, quando la Coldiretti ha denunciato che erano fermi in attesa di istruttoria negli uffici dell’assessorato all’Agricoltura ben 4558 progetti. Di questi 1452 presentati da giovani agricoltori, per un valore di 500 milioni di euro. Qui si scherza con il futuro delle persone e non possiamo permetterlo. Ma cosa la giunta regionale davanti a tutto questo? Nulla”.
Nell’ambito della misura 4.1.1 sono stati presentati 497 progetti per un totale di investimenti di 285 milioni di euro e un cofinanziamento a fondo perduto di quasi 200 milioni di euro. Per i cluster 6.1.1. e 4.1.2. sono stati presentati 955 progetti per un totale complessivo di richiesta di 320 milioni di euro un contributo a fondo perduto di 280 milioni di euro. Ma tutto è ancora bloccato su carta. “Nulla è cambiato rispetto ai mesi scorsi. Emergono, infatti, ancora delle difformità nella valutazione dei bandi da provincia a provincia, utilizzando un metodo non omogeneo sul territorio regionale. La situazione resta fuori controllo dopo che c’è voluto un anno per avere le graduatorie delle misure per l’insediamento dei giovani in agricoltura. In 15 mesi non sono state redatte le graduatorie e a essere sconfitta in questo modo è la comunità. Così si rischia un altro anno di stop”, ha continuato la Vuolo. Responsabilità politiche, in primis, secondo l’europarlamentare: “La classe dirigente dell’Ente avrebbe dovuto giocare un ruolo nevralgico davanti a tutto ciò”, ha concluso la Vuolo.
“Se gli uffici regionali avessero fatto il proprio dovere bene e in modo celere ora staremmo parlando di altro. Chi vuole scommettere nell’agricoltura è bloccato. Chiederò all’europarlamento di Bruxelles di vederci chiaro fino in fondo a questa faccenda”.