CARDIELLO VS CARIELLO ENNESIMO ROUND
IL CAPOGRUPPO FORZISTA ACCUSA L’AMMINISTRAZIONE DI NON AVER OMAGGIATO ADEGUATAMENTE IL RICORDO. MA STAMANE IN VERITÀ IL SINDACO E’ STATO OSPITE A CAMPAGNA AD UNA CERIMONIA ALLA PRESENZA DEL PREFETTO RUSSO
“Il Giorno del Ricordo” ovverosia la commemorazione dei Martiri italiani di Istria, della Giulia e della Dalmazia (10 febbraio di ogni anno), da qualche tempo sta ricevendo anche se tardivamente, la giusta importanza dalle istituzioni come dai media.
Difatti per decenni infatti questi italiani, che furono massacrati dal dittatore jugoslavo Tito, buttati ancora vivi in molti casi nelle Foibe, ovverosia in delle grotte verticali carsiche, con l’unica colpa di essere italiani e presunti collaborazionisti del regime nazifascista, quando trattavasi di semplici cittadini; sono stati infoibati: bambini, donne, anziani, preti senza distinzione alcuna e coloro che non vollero uniformarsi al dettato del comunismo di marca Sovietica furono costretti ad essere esuli nella loro Patria sconfitta dalla seconda guerra mondiale; ed anche qui accolti con freddezza per colpa di un comunismo anche in Italia imperante in quegli anni e che additava gli esuli di quell’Italia orientale come dei pericolosi fiancheggiatori delle dittature fasciste, premiando addirittura la Repubblica italiana con una discutibile medaglia il carnefice Tito.
Un bellissimo libro di Giampaolo Pansa, grande giornalista e scrittore scomparso da qualche settimana, ripercorre quegli anni bruttissimi con un titolo icastico “Il sangue dei vinti”, ecco sono stati considerati per decenni come martiri di serie B rispetto a coloro che hanno subito l’onta dei campi di concentramento germanici.
Purtroppo anche su queste faccende, dove sarebbe bene trovare un punto di congiunzione e di riappacificazione storico consolidato, registriamo ogni anno delle polemiche nazionali e locali, ed anche Eboli non è da meno.
Pertanto dopo la nota commemorativa come ogni anno diramata dal sindaco Massimo Cariello, il quale dall’inizio del suo mandato ha costantemente editato, ed è stato stamane nella viciniore città di Campagna ad un evento commemorativo delle Foibe che ha visto la presenza del prefetto di Salerno, Francesco Russo. La nota del Sindaco: “Al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.Sono queste le motivazioni con le quali, con la legge 92 del 30 marzo 2004, la Repubblica Italiana riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del Ricordo”.E, ogni anno, in questo giorno rifletto sul senso di queste parole, “Terra”, “Confine”, “Rinnovare” “Conservare”.Il tema della terra, contesa e violentata dall’odio in tantissime parti del mondo; quello del confine che diventa sempre più spesso trincea di guerre tra simili sono temi più attuali che mai. Basta guardarci intorno, senza spingere lo sguardo neppure troppo oltre per accorgercene.La storia racconta e insegna: le repressioni, l’esodo di massa delle popolazioni dalla Venezia Giulia e la tragedia delle foibe ci dicono che è necessario, oggi più che mai, porsi contro qualunque estremismo. Contro l’intolleranza di ideologie politiche che, contrapponendosi, sono capaci di produrre gli esiti più nefasti sulla pelle degli esseri umani .Le vicende storiche che hanno interessato il confine orientale, che in questo giorno ripercorriamo, devono quindi farci riflettere sul nostro tempo, sul nostro oggi. E il ricordo, che ha lo stesso valore della memoria per un popolo, deve essere monito, affinché vicende simili non si verifichino. Mai più!”
Registriamo in seguito una contro-nota da parte del consigliere comunale di Forza Italia nonché capogruppo consiliare Damiano Cardiello che rimprovera all’Amministrazione di non aver effettuato alcuna commemorazione ufficiale:”Dopo la scelta di Cariello e maggioranza di non aver organizzato alcuna iniziativa in occasione della giornata dedicata alle vittime delle Foibe, gli eccidi ai danni di militari e civili, in larga prevalenza italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia avvenuti durante la seconda guerra mondiale e nell’ immediato secondo dopoguerra, da parte dei partigiani jugoslavi e dell’Ozna l’anno scorso, ci saremmo aspettati un cambio di rotta.Invece dobbiamo ancora una volta evidenziare l’assoluta indifferenza di questa amministrazione comunale verso questa giornata dove il ricordo dovrebbe prevalere rispetto altri impegni. Vorremmo sottolineare che esiste la “legge dello Stato numero 92 del 30 Marzo 2004 a memoria delle Foibe, la pratica di tortura e assassinio con cui furono trucidati migliaia di Italiani di Istria, Fiume e Dalmazia”.Solo ad Eboli da due anni non viene assunta alcuna iniziativa da parte del Comune per celebrare la memoria nazionale, esponendo purtroppo la nostra Città ad ulteriori figuracce istituzionali .Non un manifesto nè la benché minima indicazione sul sito del nostro Ente, tralasciando che la deposizione di una corona in ricordo dei tante vittime della follia di Tito, colpevoli solo perchè italiani, sarebbe stato il minimo gesto da mettere in atto.C ariello ne dovrà rispondere in consiglio comunale durante la discussione dell’interrogazione che abbiamo depositato e spiegare il vero motivo di questo silenzio che, francamente, lascia basiti. Celebrare le Foibe non porta voti nè consenso, ma il dovere delle Istituzioni non può venir meno.”
FORSE UN ECUMENICO ACCORDO IN UNA GIORNATA COME QUESTA, OVE DEPORRE LE ARMI DELLA PUGNA POLITICA SAREBBE STATA COSA BUONA E GIUSTA OLTRE CHE APPREZZATA DA TUTTI, MA SI SPERA CHE CIO’ ACCADA PRESTO IN ALTRI AVVENIMENTI SIMILARI.