Dopo mesi di richieste, solleciti e proteste, lo Stadio Dirceu è ancora inaccessibile e lo sport resta un diritto negato per ben 400 ragazzi.
Una politica attenta non avrebbe accampato banali motivazioni continuando a trascurare la questione.
Lo sport non è un privilegio per pochi e non può essere negato alle Associazioni che, legittimamente, operano sul territorio portando i nostri ragazzi fino a competizioni di livello nazionale che danno lustro alla nostra città. Una politica lungimirante non sarebbe caduta in inadempienze intollerabili.
Lo sport è un bene comune. Un servizio pubblico, accessibile e fruibile, esattamente come asili e scuole.
Un bene comune non si incatena.
Auspichiamo che chi di competenza sottoponga quanto dovuto al Commissario e che si giunga presto ad una risoluzione.
Invitiamo tutti i cittadini a far sentire la loro voce in merito, affinché ai nostri bambini e ragazzi venga restituito un diritto da troppo tempo negato.
PCI Eboli Sez. “M. Garuglieri”
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