Concentrata sulla spartizione delle poltrone, l’amministrazione Conte tradisce (anche) i giovani cittadini ebolitani procurando loro, e all’intera comunità, l’ennesimo irreparabile danno: la perdita del Servizio Civile Universale.
Assorbiti totalmente dalla lotta per gli incarichi e dalla sete di potere personale, l’Amministrazione dimentica difatti di firmare la Convenzione che avrebbe impegnato i nostri giovani nel Progetto.
Una vicenda, l’ennesima, che ha dell’assurdo ma che è vergognosamente (ed anacronisticamente) vera.
Mentre il Servizio Civile nel resto del Paese diventa sempre più una politica strutturale, si allinea agli obiettivi dell’Agenda 2030, viene valorizzato dall’ultimo decreto legge sulla Pubblica Amministrazione, per le prossime annualità ad Eboli nessuno potrà fare questa esperienza. Del resto, le politiche giovanili sono considerate così poco importanti da non meritare nemmeno un assessorato, ma una mera delega consiliare priva di qualsiasi significato concreto.
Eppure sui palchi della campagna elettorale si gridava di guardare ai giovani, affinchè non dovessero più lasciare la propria terra per poter lavorare e, al contempo, costituissero il nerbo di una comunità vitale e rinnovata.
Eppure, ancora, l’alibi universale delle loro tante inadempienze continua ad essere la mancanza di personale negli uffici.
E allora… come si fa a privare i ragazzi e gli Ebolitani tutti di una simile opportunità?
Il Servizio Civile è un’esperienza volontaria (ma retribuita) che avvicina i giovani al mercato del lavoro favorendo al contempo la cura del bene pubblico e il senso di appartenenza alla comunità; uno strumento di crescita personale e professionale e anche di cittadinanza attiva e d’integrazione con la vita civile del Paese.
Uno strumento che permette ai giovani – aspetto di non poco conto – con oltre 500 euro al mese di raggiungere un minimo di indipendenza economica, oltre che di ottenere punteggi aggiuntivi nelle selezioni pubbliche e, da ultimo, finanche una riserva di posti pari al 15% nei concorsi pubblici!
Per colpa di tanta incapacità e disinteresse, la Città perde un serbatoio di energie, con le quali porre riparo anche al sottodimensionamento del personale, e i ragazzi subiscono un danno in termini di chance e d’investimento per il proprio presente e per il proprio futuro.
Un patrimonio su cui la nostra città aveva contato, senza soluzione di continuità, a partire dal 2015 e finanche durante la gestione commissariale!
Mentre chiudono le scuole e si tarda a presidiare in termini di sicurezza quelle che rimangono, mentre si ignorano le richieste di spazi pubblici ludici e di aggregazione, mentre si disincentivano le iniziative imprenditoriali giovanili, mentre si ignorano i fragili negando loro anche la possibilità di fruire delle spiagge dedicate, mentre la città si spegne, si taglia l’ennesimo ponte verso un futuro migliore.
E se non è un paese per bambini, né per famiglie, né per persone con disabilità, e tantomeno per i giovani… ma allora Eboli, questa Eboli, di chi è?