L’ombra del mostro nero uccide anche da lontano, in silenzio, visto la quantità di suicidi che sta avvenendo ovunque: basta pensare che a Salerno, nel giro di poche settimane- prima di Pasqua- si sono susseguiti tre suicidi. Ad Afragola (Napoli), un uomo ha minacciato di uccidersi, perché non può pagare l’affitto e ha una famiglia a cui badare. A Vigevano, ieri, un uomo si è tolto la vita sparandosi con una pistola regolarmente intestata a lui: la depressione, peggiorata dalla quarantena, ha prevalso sull’uomo, che viveva con l’anziana madre. Agli inizi di aprile quattro persone si sono tolte la vita a Pisa, uno a Milano e uno a Torino. Si è ucciso anche Don Diego Pirovano, parroco residente a Cologno Monzese, gettatosi da una finestra della chiesa parrocchiale San Marco e Gregorio: aveva 46 anni.
Purtroppo il numero di suicidi aumenta ogni giorno, e ce ne sono molti, non solo fra gli anziani, categoria più a rischio, ma anche fra gli imprenditori e i lavoratori: un giovane milanese di 25 anni, in cassa integrazione, si è tolto la vita pochi giorni fa. C’è chi positivo o sospetto positivo al Corona-virus, che in preda alla paura non vede via d’uscita, come il dottor Bernard Gonzales, medico del Reims, la squadra della serie A francese, positivo al virus. Toccante è la notizia della morte (lo scorso 25 marzo), di Emily Owen, residente in Gran Bretagna, che non è riuscita a sopportare più la quarantena: la ragazza era autistica.
La solitudine, la depressione, la disperazione, la povertà, sono tutte accentuate dal periodo di costrizione in casa, dove molte persone iniziano a non ragionare in modo lucido, soprattutto sul versante economico e, schiacciati da una situazione snervante, si tolgono la vita, credendo sia la scelta migliore. In un recente servizio del programma Le Iene, in onda su Italia Uno, lo psicoanalista Maurizio Montanari, spiega proprio i danni che il Corona-virus sta effettuando sulla nostra psiche: attacchi di panico, ansia, stress, fobie, peggiorano varie situazioni. Lavarsi le mani fino al sanguinamento, fare abuso di farmaci, fare uso di stupefacenti, sono tutti campanelli d’allarme molto gravi. Categoria ad alto rischio, anche medici ed infermieri, che in una situazione pesante di dolore e stress, possono subire traumi permanenti.
La verità è che questo maledetto mostro nero non sta solo intaccando i polmoni, ma anche la nostra anima: tutti noi siamo soldati che chi più, chi meno, combattiamo ogni giorno nell’immensa trincea della vita, ringraziando il Cielo di essere ancora vivi per non aver calpestato una mina. La cosa certa è che una volta finita la battaglia, niente sarà più lo stesso.