Un nuovo Dispositivo impiantabile combatte lo scompenso cardiaco refrattario
Lo Scompenso Cardiaco rappresenta un rilevante problema di salute pubblica e lo diventerà sempre di più a causa dell’invecchiamento della popolazione. Secondi dati statistici in Italia un milione di persone (1.7% della popolazione generale) è affetto da scompenso cardiaco cronico con una incidenza di circa 90.000 nuovi casi per anno. La prevalenza della malattia aumenta di circa il 2% per ogni decade di età sino a raggiungere il 10% nei pazienti over 70. Occorre sottolineare che lo scompenso cardiaco è gravato da un elevato tasso di mortalità ( circa il 10% dei pazienti muore annualmente). Oltre alla terapia farmacologica, al cuore artificiale ed al trapianto cardiaco, un nuovo dispositivo consente la Terapia di Modulazione della Contrattilità Cardiaca (CCM) migliorando la performance cardiaca stimolando il muscolo cardiaco con impulsi elettrici non eccitatori cioè senza consumo di ossigeno e senza ridurre le riserve energetiche delle cellule cardiache. Si tratta di un dispositivo impiantabile sottocute in regione pettorale in anestesia locale, di piccole dimensioni ( 44 x 62 x 11mm ) e peso contenuto ( solo 120 g) e fornito di due elettrocateteri alloggiati in punti strategici del cuore destro . E’ ricaricabile dall’esterno dal paziente stesso in pochi minuti ad assicura una longevità di almeno 20 anni. Dato considerevole se si pensa che la probabilità di sopravvivenza dei pazienti con scompenso cardiaco a 5 anni è del 50%. Il Dispositivo è stato impiantato con successo nella UOC di Cardiologia del P.O. di Eboli diretta dal Dr. Angelo Catalano , dall’equipe di elettrofisiologia diretta dal Dr. Angelo Carbone in collaborazione con il Dr.Giuseppe Del Giorno, ad un paziente che soffriva da anni di scompenso cardiaco cronico ormai refrattario alla terapia farmacologica e già valutato non eleggibile al cuore artificiale ed al trapianto. Il Centro di elettrostimolazione di Eboli è il terzo in Campania ad impiantare il dispositivo ed il sesto nel Sud Italia, in questo modo si dota di un nuovo strumento per la cura dei pazienti con scompenso cardiaco.