PILLOLE DI STORIA EBOLITANA: EDIFICAZIONE DELLA CHIESA DI S. BARTOLOMEO AP. – A CURA DI RAFFAELE CIAGLIA
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PILLOLE DI STORIA EBOLITANA: EDIFICAZIONE DELLA CHIESA DI S. BARTOLOMEO AP. – A CURA DI RAFFAELE CIAGLIA

di Raffaele Ciglia, storico e promotore delle tradizioni eburine.
Il10 luglio 1950,il Consiglio comunale deliberò a maggioranza l’acquisto di un suolo di proprietà di Anna La Francesca per la edificazione della chiesa di S. Bartolomeo, il provvedimento fú bloccato dalla Prefettura perché il Comune non poteva acquistare il terreno per conto della Curia arcivescorile di salerno, il 15 marzo 1951 la Giunta municipale, guidata dal sindaco Antonio Gallotta, trovo la soluzione che Permise il superamento dell’obiezione intanto «S.E. l’Arcivescovo ha fatto conoscere che non gli pare conveniente che la costruzione della chiesa avvenga nella proprietà La Francesca, perché l’ubicazione della zona non si presta per la costruzione di una chiesa di aspetto piuttosto imponente e cha ha bisogno di spazi antistanti e laterali che la isolino e la mettano in evidenza; ha manifestato quindi il desiderio che sia acquistato, invece ilsuolo antistante al campo sportivo sempre sul viale Amendola. Se non che, aggiunge il sindaco, il suolo richiesto da S.E. e già stato concesso all’ENAR per la costruzione di un fabbricato venduto a pagamento differito e la relativa deliberazione consiliare è stata approvata anche il 17 settembre 1951 dalla GPA. Ma la realizzazione di quest’ultimo fabbricato non appare tanto prossima in quanto il progetto non è stato ancora approvato; S.E. l’Arcivescovo, invece, chiede con urgenza la donazione del suolo assicurando che sarà dato subito inizio alla costruzione della chiesa. Il sindaco prospetta inoltre che l’arco dinnanzi all’ex campo sportivo si addice meglio alla costruzione di una chiesa che ad un fabbricato di alloggi per í senza tetto, di carattere popolarissimo e che, come tale, non si armonizzerebbe alla estetica del bel viale G. Amendola che è l’arteria principale e piú frequentata della città. Propone quindi che sia revocata la concessione di detto suolo a favore dell’ENAR e sia invece donato il suolo stesso alla Curia Arcivescovile di Salerno per essere adibito alla costruzione della monumentale chiesa di cui innanzi si è fatto cenno, destinandosi per l’ENAR altra zona di suolo sempre compresa nell’ex campo sportivo pure di proprietà comunale. Con voti unanimi raccolti per appello nominale assumendo per l’urgenza i poteri del Consiglio si delibera» (Cfr. Delibera Giunta Comunale, 15 marzo 1951, n. 44).
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