Ha riaperto oggi al pubblico il Museo Archeologico Nazionale di Eboli, dopo la chiusura forzata nel rispetto del piano di emergenza Covid-19, alla presenza della direttrice del Polo Museale Campania, Marta Ragozzino, che ha evidenziato l’importanza storica e strategica di Eboli, cerniera naturale fra la costa e l’entroterra, nei secoli crocevia di popoli e culture.
La direttrice ha anticipato l’avvio di un procedimento per l’apertura del Museo anche nei fine settimana, per accogliere i flussi turistici ed i tanti visitatori che con crescente attenzione individuano Eboli quale meta preferenziale di visite e soggiorno.
Grande soddisfazione del Sindaco di Eboli, Massimo Cariello, che ha elencato le iniziative messe in campo dall’amministrazione in questi anni nelle politiche culturali e turistiche, ripercorrendo le tappe più significative della storia di Eboli e del suo territorio, con l’intento di restituire alla cittadinanza e al pubblico il patrimonio di un città che nel corso dei millenni ha rivestito un ruolo centrale nelle dinamiche insediative della Piana e Media Valle del Sele.
Nell’occasione è stato ufficializzato l’insediamento della neo direttrice del Museo, Ilaria Menale, a cui vanno gli auguri di buon lavoro da parte dell’amministrazione comunale, che subentra alla direttrice Giovanna Scarano, per circa un ventennio alla guida della struttura, professionista indiscussa che ha contribuito a ridare linfa al nostro Museo.
Importante contributo quello della dott.ssa Adele Lagi, funzionario archeologo e capo area della Soprintendenza ABAP per le province di Salerno e Avellino, che ha portato i saluti della Soprintendente Francesca Casule, sottolineando lo stretto rapporto di collaborazione avviato col Comune di Eboli per valorizzare e conservare il patrimonio, suggellato da una convenzione firmata nella primavera dello scorso anno con al centro i tre siti archeologici che insistono sul territorio: Le Fornaci Romane, la Villa Romana in località Paterno ed l’area archeologica di Montedoro, successivamente affidate, per la loro tutela e promozione, alla cooperativa Antiche Fornaci questa mattina rappresentata dall’archeologa Maria D’Andrea e dall’agronomo Michele Biondi.
Sono intervenuti alla manifestazione Luigina Tomay, direttrice del Museo Archelogico Nazionale di Pontecagnano e Serena De Caro, direttrice del Museo Archeologico Nazionale della Valle del Sarno.