“La sensazione che si ha è che non ci si fidi minimamente. Hai voglia a dire “gestione collegiale”, “non è il momento di discutere di future alleanze pensiamo all’emergenza sanitaria”, “ovviamente non possiamo non ripartire dalla maggioranza attuale”. Balle. Enormi.
L’uscita di scena del leader, ancora da verificare se temporanea o definitiva, ha scoperchiato il vaso e ha fatto emergere le fragilità di questa maggioranza.
Quelle relativa alla disomogeneità politica, alla assenza di progettualità e alla incapacità amministrativa.
Ora hanno dismesso la maschera ed è emerso chiaramente il loro lato più pericoloso e disumano.
Parliamo della lotta per il posizionamento migliore per le prossime elezioni. È una lotta per il potere. Ci avevano fatto credere che erano preoccupati per la città. È vero che sono preoccupati, ma per sé stessi. Eboli e i suoi abitanti non c’entrano nulla.
Diciamo la verità. Si sono trovati coinvolti nell’interpretazione di un ruolo più grande delle loro possibilità e hanno cominciato a perdere la testa e a dichiararsi e a farsi la guerra tra di loro. In pratica, la formula “gestione collegiale” nascondeva un insieme di veti in attesa della reale resa dei conti, quella della scelta del candidato a Sindaco, della formazione delle liste e delle elezioni.
Nel frattempo, è scomparso, disumanamente dai loro pensieri il loro leader, colui che teneva appiccicato il tutto.
Meno male che tra poco subentrerà il Commissario prefettizio. Non osiamo immaginare cosa sarebbero stati capaci di combinare se avessero avuto un periodo più lungo di amministrazione e di protagonismo.
Intanto, qualcuno continua ad affermare che “i nostri candidati erano bravi e puri e quelli che ci hanno votato erano sani, belli e buoni …” mentre tutti quelli che erano candidati con gli altri avevano chissà quali oscuri interessi da coltivare e i loro elettori erano tutti brutti, sporchi e cattivi …”.
Lasciamo ai nostri concittadini l’analisi di queste affermazioni.
Noi del PCI ci stiamo preparando nel migliore dei modi, evitando di incorrere negli errori commessi in passato. La nostra strategia è quella che abbiamo sempre detto e perseguito negli ultimi quattro anni.
La solidità del nostro progetto è tale che neanche i gravi fatti accaduti lo mettono in discussione. Anzi lo rafforzano.”
Il segretario della sezione cittadina del Partito Comunista Italiano, Alfonso Del Vecchio