Saffo, la decima musa: di Giovanna Iammucci
INEBOLI Letteratura News

Saffo, la decima musa: di Giovanna Iammucci

TRATTO DA INEBOLI MESE DI DICEMBRE 2022

Raccoglimi
Vieni,
inseguimi tra i cunicoli della mia mente
tastando al buio gli spigoli acuti delle mie paure.
Trovami, nell’angolo più nero,
osservami.
Raccoglimi dolcemente scrollando la polvere dai miei vestiti.
Io ti seguirò.
Ovunque. (Saffo)
Lesbo, isola greca, patria di Saffo, controversa e moderna poetessa, che ospitò i suoi natali nel 630
a. c., ricco ventre di cultura, di uomini valorosi e di donne valorose, che custodivano l’Oikos, ossia la
casa. L’amore e la passione per i versi, non salvarono la scrittrice dai dettami dell’epoca: la sua
nobile famiglia, la diede in sposa a un ricco uomo delle Cicladi dal quale ebbe una figlia. Conobbe
l’esilio, non peggiore di quello dell’anima… divenne direttrice di un tiaso, una sorta di collegio
dove curava l’educazione delle fanciulle di rango signorile e amava le sue allieve, come amava i
suoi uomini: chi può porre limiti al desiderio? «L’amore di Saffo è quella dolceamara indomabile
belva, è bufera che scende dalle montagne, è una sottile ansia che divora l’anima lieve. L’amore è
sempre o gioia sublime o sotterraneo tormento che porta a un’inquieta malinconia». (Cit.)
Credete che ad Amore importi se è destinato a un giovane possente o a una aggraziata fanciulla? Di
lei ha scritto Leopardi, il grande maestro Platone la nominò “decima musa”, Catullo si ispirò alla
sua arte poetica; nacquero leggende su di lei che ancora oggi sono motivo di discussione… La
poesia, come l’amore, non muore mai, e Saffo, nella sua scrittura, ho trovato l’immortalità.

Giovanna Iammucci: Poetessa e Scrittrice