Influenza su base intestinale nel mese di novembre, molti casi ogni giorno: per gli esperti ci sarà il picco a Natale.
ARTICOLO E FOTO TRATTI DA AGI.IT
L’influenza ha già colpito mezzo milione di italiani
Un inizio molto aggressivo: l’incidenza a questo punto della stagione è infatti superiore a quelle degli ultimi 15 anni, eccetto per la stagione 2009-2010
Sono quasi mezzo milione gli italiani già colpiti dall’influenza stagionale, che ha avuto, come previsto, un esordio aggressivo: l’incidenza a questo punto della stagione, pari a 2,38 casi per mille, è infatti superiore a tutte le incidenze degli ultimi 15 anni, eccetto la stagione 2009-2010, quella dell’influenza A.
Secondo i dati dell’ultimo bollettino di sorveglianza InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità nell’ultima settimana sono stati messi ko da febbre e dolori articolari 143 mila italiani, portando il totale dall’inizio dell’epidemia a 482 mila malati. In tutte le Regioni italiane il livello di incidenza è sotto la soglia basale tranne in Piemonte, Lombardia e Abruzzo.
Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 5,08 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 2,11 nella fascia 15-64 anni a 2,35 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 1,36 casi per mille assistiti.
“Il numero di casi di influenza, pur rimanendo a livelli base, è superiore a quello di tutte le stagioni precedenti, esclusa la stagione della pandemia 2009-2010”. Lo ha detto all’AGI Giovanni Maga, direttore del laboratorio di Virologia Molecolare presso l’Istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Pavia. “Non è al momento prevedibile se questo trend si manterrà, nel qual caso potremmo avere un’influenza più aggressiva rispetto alla stagione precedente, o se invece si normalizzerà su valori più usuali nelle prossime settimane”, dice l’esperto.
“Probabilmente si entrerà nella piena attività nelle prossime 2-3 settimane. È difficile prevedere – spiega Maga – quando ci sarà il picco epidemico, che potrebbe arrivare già nelle prime settimane di gennaio”.
Nella scorsa stagione il picco si è registrato tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. “Il consiglio è comunque quello di vaccinarsi, anche perché i primi dati proveniente dagli USA indicano una presenza importante di virus influenzali di tipo B, insieme ai classici A/H1N1 e A/H3N2”.
“Tutti i ceppi attualmente circolanti – conclude Maga – sono comunque coperti dai vaccini, in particolare da quelli quadrivalenti. La raccomandazione alla vaccinazione è particolarmente importante per le persone sopra i 65 anni, i bambini (sopra i 6 mesi), le donne in gravidanza, gli operatori sanitari e dei servizi essenziali. Oltre naturalmente alle persone affette da patologie croniche cardiovascolari o polmonari, che possono essere aggravate, anche con esiti fatali, da un’infezione influenzale”.